Brandon Davies è stato il giocatore più continuo dell’Olimpia in questa preseason, in cui sta mostrando le qualità offensive che l’hanno trasformato in un giocatore incluso nei quintetti ideali di due differenti stagioni in EuroLeague. Porta a Milano l’esperienza di tre Final Four, una con lo Zalgiris e due con il Barcellona, un mix di esperienza e freschezza che completa il reparto lunghi. Oggi è stato presentato ai media.

Sulla scelta di venire a Milano – “E’ stata facile, ho parlato con Coach Messina e con Christos Stavropoulos e mi hanno spiegato come avrebbero utilizzato le mie qualità. Questa squadra ha ottenuto grandi risultati anche prima che arrivassi io, ma possiamo portarla al livello successivo. Mi hanno parlato dei cambiamenti culturali effettuati negli ultimi anni e non ho avuto dubbi. Ho giocato le Final Four tre volte e non ho mai vinto, ma questo mi ha solo motivato a lavorare ancora più duro”.

Sui compagni di reparto – “Condividere lo spogliatoio con Kyle Hines è eccezionale, mi dà la possibilità di imparare tanto da uno dei giocatori più decorati d’Europa, che ha avuto successo per tanti anni e continua ad averlo. Lungo il percorso che faremo insieme ho intenzione di assimilare tanto da lui”.

Su quanto è migliorato rispetto alla prima esperienza italiana – “A Varese ero molto giovane, ed era il mio primo anno intero in Europa. Avevo trascorso mezza stagione in Francia, ma non tutta. Da allora ho lavorato tanto, giorno dopo giorno, niente accade in una notte, e sono cresciuto. Anche fisicamente, ho riempito il corpo. Allora, ero molto giovane. Ora sono maturato. Ma il basket non è solo tecnica e forza, c’è anche l’aspetto mentale. Lavorando con grandi allenatori e in grandi squadre, questo è l’aspetto in cui la differenza è più marcata”.

Sul suo stile di gioco – “Credo che la mia taglia fisica sia perfetta. Ci sono centri più alti di me, grandi difensori, grandi stoppatori, ma io ho altre armi, posso giocare faccia a canestro, tirare da fuori. Poi è importante che l’allenatore, com’è sempre successo, sfrutti le mie caratteristiche per attaccare le debolezze di chi è più alto e grosso”.

Sui rapporti con gli allenatori – “Dopo un po’ capisci che le reazioni sono sempre le stesse, ogni tanto sono arrabbiati e altre volte sono felici. Non è questo il problema. Dopo tanti anni di professionismo posso dire che non è importante come ti dicono le cose, è importante cosa ti dicono. E da quello che ti dicono puoi imparare molto”.

Sulla connection con Kevin Pangos – “Ho giocato con lui a Kaunas e Barcellona, è divertente perché è un giocatore altruista e ti fa sembrare migliore di quello che sei. Per questo sono molto contento di ritrovarlo qui”.

Sul turnover dei giocatori – “Dobbiamo credere nelle scelte dello staff tecnico, ma soprattutto è una stagione lunga, con tante partite. Si tratta di farsi trovare pronti, ma in una stagione come questa per raggiungere certi risultati, quelli che vogliamo raggiungere ci sarà bisogno di tutti”.

Brandon Davies alla presentazione svoltasi a Technogym Milano

Brandon Davies

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