Dejan Bodiroga segnò il canestro dello scudetto del 1996, il più importante, a Bologna in gara 3. David Hawkins e Malik Hairston sono stati simboli della prima parte dell’era Armani quando l’Olimpia cercava di risalire sul trono d’Italia, laddove Danilo Gallinari non ha avuto il tempo materiale di portarla. Poi c’è Riccardo Pittis, uno dei più grandi prodotti del vivaio dell’Olimpia che ha fatto da anello di congiunzione tra l’era Peterson-D’Antoni e quella successiva, di D’Antoni come allenatore. Scegliete tra loro l’ala piccola ideale post 1990 dell’Olimpia.
Riccardo Pittis – Acciughino, nato playmaker e diventato a fine carriera un’ala forte. Decisivo nello scudetto del 1987, l’ultimo di Dan Peterson, poi ne ha vinto un altro con Casalini, due Coppe dei Campioni anche se con un ruolo minore e poi pedina chiave della squadra di D’Antoni che vinse una Korac ma portò in Italia lo smallball.
Dejan Bodiroga – L’arrivo dei triestini spinse via Pittis ma portò a Milano il grande Dejan Bodiroga. Fu decisivo nella stagione dei due trionfi, 1995/96 in cui mancò solo l’affermazione europea, colpa di due finali di Korac perse di un niente. Quando l’Olimpia andò all’assalto dell’Eurolega, nel 1997, lui era già andato via.
David Hawkins – Un esterno di impressionante fisicità che fece avanti e indietro con Siena e lasciò Milano nell’estate del 2011. In quel periodo è stato il miglior giocatore della squadra.
Malik Hairston – Venne preferito ad Hwkins perché era un miglior tiratore da fuori. Ha giocato due anni a Milano con risultati alterni. A tratti è stato un giocatore devastante, specie nel primo anno, nel secondo anche quando è diventato Capitano si è un po’ perso.
Danilo Gallinari – Ha trascinato l’Olimpia negli ultimi due anni prima che Giorgio Armani rilevasse il club, poi ha fatto fortuna nella NBA tornando nella stagione del lockout offrendo un saggio di un talento debordante. Purtroppo non ha fatto in tempo a vincere nulla all’Olimpia.
