Il primo giorno dell’anno normalmente non è riservato ai viaggi di lavoro ma questo non è un capodanno come tutti gli altri. Alle 9 in punto il pullman lascia il Lido alla volta di Malpensa ma nessun volto lascia intendere poche ore di sonno. Dopo il brindisi tutti a dormire. Samardo Samuels è il primo a presentarsi. Per Keith Langford quella di Atene sarà una partita speciale: la madre che non l’aveva mai visto giocare da professionista sarà in Grecia dove vive il fratello Kevin che gioca nel Panionios. È anche la prima gara di Eurolega con Daniel Hackett. La sorpresa è la partenza di Samuels che doveva restare a casa ma dopo l’ultimo allenamento si è sentito abbastanza bene da seguire la squadra. Presente anche David Moss reduce da quattro gare di assenza. Il volo per Atene è praticamente pieno, il personale accoglie i passeggeri con un piccolo brindisi e dopo due ore e mezzo si atterra in Grecia. Il usurario impone un pranzo tardivo, alle 18.30 c’è la riunione tecnica e poi si parte per l’allenamento.
Per evitare che ci si alleni troppo tardi si rinuncia a farlo ad OAKA per ripiegare sulla palestra del Maroussi a 20 minuti dall’hotel, situato praticamente nel mezzo del nulla lungo la strada che porta all’aeroporto. Il palazzo del Maroussi è piccolo e singolare: le zone più capienti sono le due situate dietro i canestri mentre lungo le linee laterali ci sono appena quattro file di posti. Gli stendardi appesi al soffitto ricordano una storia che di recente è stata anche interessante con la vittoria in una Saporta Cup. Nel retro della palestra il cartello di divieto di fumo stride con il posacenere stracolmo e l’odore inconfondibile nell’aria.
L’allenamento dura oltre due ore. Finisce con una serie di partitelle cinque contro cinque molto competitive. L’ultimo a smettere è Daniel Hackett che finisce con una sequenza di tiri da tutte le posizioni e pretende di fare 10/10 dalla linea di tiro libero. Essendo l’ultimo rimasto, attira le attenzioni dei compagni che ridendo e scherzando disturbano la sequenza. Dopo un errore deve ricominciare da zero, impreca contro Melli, riparte e completa la “missione”. Scene di un inserimento che è stato molto semplice. Hackett divide la camera con Alessandro Gentile mentre CJ Wallace si è spostato con Curtis Jerrells dopo la partenza di Haynes. Quella con il Panathinaikos sarà una partita particolare anche per Gentile, che ad Atena ha vissuto da bambino quando il padre giocava con i verdi che raggiunse dopo aver giocato proprio a Milano. Fece un anno con Subotic in panchina e due con Obradovic. In mezzo vinse l’Eurolega e fece un’altra finale perdendola però contro il Maccabi. Tre anni da leone, indimenticabili. Anche per il piccolo Alessandro che oggi è qui mentre Nando a casa festeggia i 47 anni.