Chi c’era – tanti, oltre 10.000 – ha assistito ad un’impresa; chi non c’era ha sbagliato e chi non ci sarà sbaglierà perché questa squadra oggi ha meritato – con il cuore oltre le assenze – il sostegno della sua gente. In cambio le ha regalato una prestazione epica, con una rotazione obbligata di nove giocatori che hanno dato tutto tutti nel 96-89 conclusivo. L’Olimpia ha segnato 17 canestri da tre punti, ha messo in ritmo i suoi tiratori, ha avuto energia dai suoi lunghi, ha giocato anche senza playmaker chiedendo a Guduric la sua lucidità (sei assist) e disputando tre quarti di partita ad un livello astronomico in attacco, ma anche in difesa. Lo scarto di sette punti finale è bugiardo, ma l’unico aspetto negativo è l’infortunio nel quarto quarto di Leandro Bolmaro – adduttore, a sinistra – che assottiglierà ulteriormente la rotazione degli esterni. L’Olimpia ha dominato contro il Panathinaikos i due quarti centrali: quando era sotto di otto nel secondo quarto, è schizzata a più 16, 24 punti di differenza grazie ad una sfuriata irreale di Armoni Brooks: opposto alle migliori guardie d’Europa soprattutto Kendrick Nunn, si è preso lo scettro di miglior giocatore in campo. E’ stata una partita giocata con un orgoglio e un’attenzione incredibili e ha generato un successo meritato e indimenticabile date le circostanze.

Armoni Brooks

IL PRIMO TEMPO – Si parte ad alto ritmo e percentuali elevatissime dal campo. L’Olimpia perde momentaneamente Bolmaro che si trova gravato subito di due falli nel tentativo di arginare Kendrick Nunn. Shavon Shields detta i tempi e genera il primo allungo di Milano sul 15-9 quando ha già otto punti. Il Panathinaikos ricorre alla panchina: Sloukas e Mitoglou alzano il rendimento della squadra. Jerian Grant, lucrando tre tiri liberi su Ellis, firma il 5-0 che alimenta il parzialone con cui la sua squadra ribalta la partita. In mezzo c’è un time-out di Coach Poeta mentre il break è 14-0 e l’Olimpia scivola a meno otto sul 23-15. La fine del primo quarto però è promettente. Dopo una tripla di Armoni Brooks, segnano Nebo e Guduric riportando Milano a meno due. La tripla dall’angolo di Sloukas ferma il parziale e chiude il periodo sul 26-21 Panathinaikos. Il secondo quarto si apre con un’altra tripla, questa volta di Nunn, così l’Olimpia si riscopre a otto punti di distanza dall’avversaria. Ma non si scompone. Ellis segna da tre, Brooks converte due tiri liberi dopo una palla rubata. Nebo ci mette un floatre e infine Guduric centra il bersaglio da tre quando l’Olimpia gioca anche senza playmaker ripristinando la pairtà a quota 31. In quel momento, sale in cattedra, dominante Brooks: lui e poi Ricci su un assist di Guduric spingono l’Olimpia improvvisamente cinque punti avanti. TJ Shorts allo scadere dei 24 secondi trova un canestro fortunoso, ma la replica è una tripla di Ricci. Brooks in ritmo improvvisamente scaraventa nel canestro una tripla, una seconda, una terza, poi una quarta e l’Olimpia, mangiando anche il time-out urgente di Coach Ataman, costruisce 16 punti di vantaggio sul 52-36. Un calo di energia e tensione, oltre che la presenza avversaria, congela il momento di fuga. Il Panathinaikos spara un parziale di 8-0. Ma l’ultima sequeeza del primo tempo è formata da un jumper dalla media di LeDay e una stoppata ancora di LeDay su Shorts per il 54-44 dell’intervallo.

Zach LeDay su TJ Shorts

IL SECONDO TEMPO – L’avvio dell’Olimpia, in uscita dallo spogliatoio, è bruciante sui due lati del campo. Shields riparte come nel primo tempo con due triple, Zach LeDay produce otto punti in quattro minuti. L’Olimpia esplode: un gioco da tre punti di LeDay sull’estemporanea apparizioni del giovane proseptto Samudorov scava 19 punti tra le due squadre, 67-48. Nunn in entrata e Sloukas da tre sembrano ribaltare l’inerzia della gara, ma arriva anche la tripla di Booker e l’Olimpia conserva il vantaggio. Ci sono due tiri liberi di LeDay (10 punti nel terzo periodo), due di Guduric dopo una stoppata con salvataggio annesso di Quinn Ellis, quindi la tripla di Brooks al rientro in campo che vale il più 21. Il vantaggio massimo raggiunge i 23 punti poi l’Olimpia chiude il terzo quarto sull’80-59. Il Panathinaikos però non molla: nel quarto periodo va all’assalto con un parziale di 7-0 che la riporta a meno 14. Josh Nebo con un tap-in volante allenta la pressione; le triple di Brooks e Ricci conservano i 18 di distacco sull’89-71. L’Olimpia è sul rettilineo d’arrivo, in fuga solitaria, ma le energie vengono meno, si fa male Bolmaro, subentra anche un po’ di paura di non farcela quando il Panathinaikos si getta all’assalto, forte e disperato. Gradualmente mangia il vantaggio fino al meno sette, nel 96-89 definitivo.

Shavon Shields

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