Non c’è nulla di cui sentirsi colpevole, Daniel Hackett. Dopo una grande partita, giocata con il motore spinto al massimo dei giri, una partita totale, con il cuore esposto, un errore – anche se decisivo -, beffardo, può starci e non è per quello che si possono dimenticare gli altri 39 minuti e 54 secondi di livello altissimo o il canestro, identico, segnato con il Bayern Monaco.  E’ stata una serata ricca di emozioni, una serata da Olimpia, da Eurolega, da grande notte. Solo che il finale non è stato a lieto fine. L’Olimpia avrebbe meritato di vincere. L’Olimpia avrebbe dovuto vincere. E’ stata sfortunata, penalizzata da episodi e altro, ma il pubblico ha gradito perché l’Olimpia ci ha provato fino in fondo, non ha mollato un centimetro. Era senza Alessandro Gentile. Conoscete il record dell’Olimpia senza Gentile negli ultimi due anni di Eurolega? 1-5. Certo, comprende i playoffs con il Maccabi. Ma i numeri sono questi. E poi tanto altro, promozioni e attività in campo, il Dance Team, l’esordio – grazie alla partnership con BMW Milano – del “Dine And View”, la sala riservata, in cima al Forum dalla quale si vede la partita, si socializza e si cena. BMW ha voluto essere la prima azienda a inaugurare il nuovo rito che fa dell’Olimpia uno dei club sempre più moderni e all’avangardua. E peccato, Daniel: sarebbe stato perfetto se quel tiro fosse entrato. Non è entrato. We love you anyway. E grande partita lo stesso.

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