Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria dell’Olimpia su Baskonia: “Intanto sono contento perché abbiamo vinto onorando la memoria del Professor Carù: era un dottore eccezionale, noto in tutto il mondo, ma anche un amico personale, una persona eccezionale e un grande amico di tutta l’Olimpia. Credo che abbiamo giocato una partita di alto livello, sia in attacco che in difesa, fino a quando non abbiamo costruito un vantaggio importante. In quel momento, ho sbagliato io a mescolare male i quintetti, mandando in campo tutti insieme giocatori che avevano perso ritmo e hanno fatto fatica. Devo fare un lavoro migliore nelle rotazioni. Ma è stata una partita ben giocata, che ci dà grande spinta in classifica, prima della pausa per la Coppa Italia e in attesa di recuperare, lentamente, gradualmente, Mitoglou e Shields”.
Sulla situazione della squadra di quest’anno paragonata all’anno passato: “E’ presto per fare confronti, non va dimenticato che quella squadra ha vinto la Supercoppa, la Coppa Italia e ha giocato le Final Four di EuroLeague. Quindi merita grande rispetto. Quest’anno ci siamo costruiti finora la possibilità di giocarci le nostre carte nelle competizioni cui stiamo partecipando. Adesso abbiamo forse una squadra più profonda, credo che l’anno scorso sarebbe stato più difficile sopportare un’assenza di Shields così lunga ad esempio. Naturalmente, siamo ansiosi di riavere gli infortunati, ma siamo anche coscienti che dovremo ritrovare gli equilibri. Ho notato che il Real Madrid ad esempio quando ha reinserito Anthony Randolph, Trey Thompkins e aggiunto Gabriel Deck ha perso un po’ di ritmo. Succede perché i minuti restano gli stessi, ma i giocatori sono di più, tutti devono abituarsi a fare bene con meno spazio e al tempo stesso nessuno può pensare di poter tirare il fiato dopo tanto lavoro svolto perché rientrano due giocatori importanti. Sono problemi che sono contento di avere, ma sono anche cosciente che non sarà una cosa immediata”.
Sul lavoro dello staff in questo periodo: “Per i quattro assistenti è stato un periodo brutale, perché c’è poco tempo per preparare le partite, per fare il lavoro, gli allenamenti sono limitati ai giocatori che magari in EuroLeague si vedono meno, quindi si allenano a terzetti o quartetti e gli assistenti devono essere lì con loro. Quindi è più dispendioso, come lo è per lo staff medico e i preparatori atletici. Paradossalmente, sono io quello che ha meno da fare, perché quasi non ci alleniamo, quindi devo solo dire alla squadra quello che dobbiamo fare sulla base del lavoro svolto da loro, ecco perché sono così fresco!”