Se esistesse un premio per il giocatore più progredito dell’anno in EuroLeague, Armoni Brooks sarebbe un legittimo candidato alla vittoria finale. Se nel campionato italiano, la crescita numerica può essere considerata “normale”, da 15.5 a 19.6 punti di media, dal 65.8% nel tiro da due al 76.9% attuale (e onestamente difficile da sostenere fino alla fine), in EuroLeague lo scatto in avanti è stato molto più netto. Nelle ultime otto gare di EuroLeague, Brooks ha segnato 14.1 punti per gara con il 52.1% nel tiro da tre, ha raddoppiato gli assist (erano 0.8 un anno fa, sono 1.7 adesso) e quasi ha fatto lo stesso a livello di rimbalzi (da 2.0 a 3.6). La continuità di rendimento nell’ultimo mese e mezzo è stata un fattore di grande rilievo: dopo aver segnato in doppia cifra in una sola delle prime cinque uscite, Brooks l’ha fatto sette volte nelle ultime otto gare (centrando sempre almeno due triple per gara). Nel frattempo ha segnato almeno venti punti cinque volte nelle ultime sette uscite, incluse quattro gare consecutive.


Brooks, texano di Austin, che considera Keith Langford un mentore e deve tanto all’allenatore della University of Houston, Kelvin Sampson, si è affermato in questo primo anno e mezzo di Europa come tiratore. Ma non si considera un tiratore nato. La sua potenza atletica (evidente quando svetta a rimbalzo o va a schiacciare) gli permetteva ai tempi della McNeill High School di dominare le partite usando il propellente delle proprie gambe. La svolta è arrivata quando è andato al college: salendo di livello ha scoperto che saltare di più o correre più velocemente non gli permetteva di avere lo stesso impatto. E allora lavorare sul tiro è diventata la missione successiva. Anche qui è cresciuto rispetto alle prime apparizioni perché al tiro da tre ha abbinato la capacità di andare dentro e chiudere trovando angoli improponibili al ferro o addirittura usando il floater.
In EuroLeague sta segnando 2.5 triple per gara, ma di tutti coloro che abbiano una media superiore alle due triple realizzate per partita solo Tim Luwawu-Cabarrot e Antonio Blakeney tirano da tre meglio del suo 45.1% dall’arco.
Quello che non è cambiato è l’utilizzo dalla panchina. Ma succedeva già a Houston. “Ho sempre cercato di assecondare i desideri del Coach, produrre quello che serviva di più per vincere una partita. I punti, i minuti o il quintetto non ho mai permesso che condizionassero il mio modo di stare in campo. E poi partendo dalla panchina hai un’idea migliore, più precisa, di quello che serva fare per vincere la gara”, spiega. Lo diceva al college quando Coach Sampson sosteneva che sarebbe stato il marito ideale per la moglie (Armoni è sposato con tre figli, con buona pace del Coach) e lo ripete adesso a Milano, vestendo i panni di uno dei beniamini della tifoseria.
Armoni Brooks nei numeri
| Punti | Tiri da due | Tiri da tre | Assist | Rimbalzi | Valutazione | |
| Stagione 2024/25 | 7.6 | 48.9 | 41.3 | 0.8 | 2.0 | 7.4 |
| Prime 5 gare 2025/26 | 7.2 | 36.8 | 29.2 | 0.8 | 3.4 | 6.0 |
| Ultime 8 gare 2025/26 | 14.1 | 50.0 | 52.1 | 1.7 | 3.6 | 14.5 |


