Il tour de force dell’Olimpia si completa a Dubai, dove giocherà per la prima volta nella propria storia contro un’ambiziosa debuttante. Dopo il penultimo turno del girone di andata, ci sarà modo a cavallo del Natale di fermarsi qualche giorno. Ma prima c’è appunto questa sfida in territorio asiatico dopo un viaggio di sei ore abbondanti effettuato con un giorno di anticipo rispetto al solito per dare modo alla squadra di prepararsi al meglio anche alle tre ore di fuso orario di differenza. Dubai è una squadra pericolosa soprattutto in casa, forse anche per la lunghezza del viaggio cui sono costrette le avversarie. Di fatto, alla Coca Cola Arena è 6-2 ma 2-7 in trasferta probabilmente anche per i motivi opposti. Si tratta di una squadra abituata a giocare tante gare tirate. Prima di vincere a Istanbul nel turno scorso – comunque in una gara risolta solo nel finale – ne aveva giocate quattro consecutive terminate con scarti di uno o due punti con un bilancio di 2-2. Chiaro che la classifica avrebbe potuto essere molto migliore ma anche molto peggiore. L’Olimpia nell’arco delle ultime dieci partite è 7-3, un passo da zone altissime della classifica (nessuno ha fatto meglio nello stesso periodo), anche se ha perso in casa contro il Fenerbahce nell’ultima gara interna. Tutte le partite recenti sono state giocate con rotazioni decise più dalle assenze che dalle scelte di Coach Peppe Poeta. Sarà così anche a Dubai: l’Olimpia non ha recuperato ovviamente Leandro Bolmaro, ma rispetto alla partita con il Fenerbahce ci sarà anche Nico Mannion con Lorenzo Brown, a supportare Quinn Ellis. I registi dovranno competere contro uno dei giocatori più in forma della competizione, McKinley Wright IV, un rookie per l’EuroLeague, proveniente dal Buducnost, 100 punti nelle ultime cinque gare, 23 assist nelle ultime due, 38 viaggi in lunetta in cinque partite. Dubai è in ogni caso una squadra profonda, prima in classifica nella Adriatic League. Una fetta di gara si deciderà sul tiro da tre: Dubai – che pure ha specialisti esperti come Klemen Prepelic e Davis Bertans, ala lettone fratello del Dairis che ha vinto uno scudetto all’Olimpia nel 2018, che ha una lunga e produttiva carriera NBA alle spalle – è ultima nel tiro da tre con il 31.7% e penultima difendere sul tiro da tre, 39.3%, grosso modo la percentuale che l’Olimpia vanta per la stagione. La partita con il Fenerbahce – persa subendo 87 punti – ha confermato che l’Olimpia per vincere ha bisogno di avvicinarsi e possibilmente superare i 90 punti tirando bene da tre. Quando l’ha fatto – ad esempio contro Panathinaikos e Real Madrid – ha vinto; quando non c’è riuscita, anche per i meriti avversari, ha fatto fatica a rimpinguare il bottino.

Armoni Brooks

NOTE – Dubai-Olimpia Milano si gioca martedì 23 dicembre alle ore 17:00 locali alla Coca Cola Arena di Dubai. Diretta tv su Sky Sport e NOW.

GLI ARBITRI – Robert Lottermoser (Germania), Olegs Latisevs (Lettonia), Huseyin Celik (Turchia).

COACH PEPPE POETA – “Dubai attraverso un ottimo momento di forma, ha vinto tre delle ultime quattro gare ed è una squadra dotata di grande potenziale offensivo e lunghi molto versatili. Per noi sarà fondamentale il lavoro che riusciremo a svolgere su McKinley Wright, che è il loro principale costruttore di gioco, e non permettere che il talento dei loro realizzatori si accenda troppo”.

INJURY REPORT – Diego Flaccadori, Leandro Bolmaro, Stefano Tonut, Nate Sestina e Ousmane Diop sono indisponibili e non hanno viaggiato con la squadra. Nico Mannion – frattura nasale scomposta – torna disponibile indossando maschera protettiva, com’era stato a Cantù in campionato.

DUBAI BASKETBALL OUTLOOK – Allenata dallo sloveno Jurica Golemac, ex giocatore di livello internazionale, Dubai conta in regia su un debuttante che dopo un periodo di relativo adattamento si sta esprimendo con qualità, McKinley Wright IV, 32 gare nella NBA prima di arrivare al Buducnost e in precedenza per quattro stagioni a Colorado. Al momento, ha 12.4 punti e 6.9 assist di media, ma le cifre sono state molto più alte nell’ultimo mese (ha anche il 36.1% da tre e l’87.7% dalla lunetta). La guardia titolare è un realizzatore come Dwayne Bacon, anch’esso con esperienza NBA alle spalle (207 gare), tornato in EuroLeague dopo una stagione di assenza: per lui ci sono 15.0 punti e 4.1 rimbalzi a partita. Wright gioca oltre 30 minuti per gara, Bacon è a quota 29. I minutaggi alti sono in parte conseguenza degli infortuni che hanno privato Dubai di alcuni giocatori importanti per un numero ampio di partite: se il playmaker Nate Mason è fuori per la stagione, la guardia australiana Taran Armstrong (ex Cairns) ha giocato solo sette gare; il nazionale serbo Aleksa Avramovic solo cinque e il club è andato a prendere anche Boogie Ellis, da Southern California, che è stato disponibile anch’esso solo per cinque gare. Tutti e tre potrebbero giocare contro l’Olimpia: Avramovic, quando è stato disponibile, è sempre partito dalla panchina con 9.6 punti e 2.4 assist di media; Ellis generalmente è partito in quintetto e ha risposto con 10.4 punti per gara con il 38.5% da tre. Nella rotazione vanno considerati Kosta Kondic (6.1 punti a partita) e il bomber sloveno Klemen Prepelic, veterano che è stato anche al Real Madrid (4.3 punti e 2.7 assist a partita). L’ala piccola titolare sarebbe il bosniaco Dzanan Musa, anche lui ex Real Madrid dove ha vinto un’EuroLeague. Il bosniaco, che era partito segnando 30 punti complessivi nelle prime due partite, poi si è fermato per infortunio anche se è considerato prossimo al rientro. Awudu Abass ha compiti soprattutto difensivi nei 17.4 minuti di impiego medio (sette volte in quintetto). Per ora ha 3.4 punti per gara ma con il 62.5% da due. Justin Anderson, ex Valencia e Barcellona, è un’ala efficiente, che offre difesa e fisicità. Sta segnando 6.6 punti per gara con il 63.0% da due e il 40.0% da tre, oltre a 3.5 rimbalzi in 20.4 minuti di utilizzo. Nemanja Dangubic è un’altra potenziale opzione.  Davis Bertans nella posizione di ala forte è un giocatore con un bagaglio di esperienza enorme e un tiro immarcabile considerata la taglia fisica: è alla seconda stagione a Dubai dopo una lunga carriera NBA (475 gare con tre stagioni a San Antonio e tre a Washington). Attualmente, segna 9.1 punti per gara con il 32.7% nel tiro da tre (ha anche 3.0 rimbalzi a partita). Nel ruolo, è stato di recente firmato Matt Ryan, che ha giocato 82 partite nella NBA prima di arrivare a Dubai e questa stagione l’aveva cominciata con i New York Knicks. Per il momento ha giocato solo una partita con otto punti in sette minuti. Filip Petrusev gioca sia da ala forte che da centro: è un lungo ricco di tecnica, dinamico, che segna 14.8 punti per gara (22 gare consecutive in doppia cifra) con il 58.1% da due e che cattura 5.7 rimbalzi per gara, cifre che gli valgono il quinto posto assoluto nella valutazione media. Nel ruolo di centro, Golemac ha perso prima che cominciasse la stagione il veterano Mam Jaiteh e il club l’ha sostituito con un altro veterano, il turco Sertac Sanli (1.6 punti e 1.2 rimbalzi di media), ma il titolare è decisamente l’ex veneziano Mfiondu Kabengele, giocatore di straordinaria potenza fisica cui abbina un’eccellente tecnica. Alla prima stagione di EuroLeague, sta segnando 13.9 punti per gara con il 64.7% nel tiro da due (ma può segnare anche da tre) e sta catturando 5.8 rimbalzi di media (2.3 in attacco). Il bosniaco Kenan Kamenjas (4.1 punti e 2.7 rimbalzi a partita) lo sostiene in 9.4 minuti sul campo, ma Golemac preferibilmente usa Petrusev da centro come seconda opzione.

LA DUBAI CONNECTION – Awudu Abass, al secondo anno a Dubai, ha giocato dal 2016 al 2018 nell’Olimpia Milano vincendo un titolo italiano.

GAME NOTES – Contro il Fenerbahce Marko Guduric ha giocato la sua partita numero 300 in EuroLeague. Zach LeDay è diventato il quinto giocatore dell’Olimpia con almeno 1.000 punti segnati in EuroLeague ed è quattro triple di distanza dalle 100 in maglia Olimpia. La prossima sarà la centesima in EuroLeague per Armoni Brooks, le sue ovviamente tutte con l’Olimpia. Attualmente, è secondo per triple segnate di media, 2.9 per gara, e cavalca una striscia di otto gare con almeno due triple a bersaglio.

Marko Guduric

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