Prima partita di campionato a porte chiuse per l’Olimpia. Succede nel derby di Varese, in programma a Masnago alle 17.00 (diretta su Eurosport 2 ed Eurosport Player). L’ultima partita di campionato giocata dall’Olimpia risale a quasi un mese fa, in casa contro Cremona, risolta da una tripla allo scadere di Vlado Micov. Nel girone di ritorno, Milano è 4-1: ora è attesa da due trasferte consecutive, perché dopo Varese sarà impegnata a Pistoia. L’avversario è fermo addirittura da più tempo tra turno di riposo, gare rinviate (due in questo caso), Final Eight non giocate. Sarà quindi una partita anomala anche per questo motivo, per quanto sentitissima. Nel periodo in cui Varese non ha giocato neppure una gara ufficiale, l’Olimpia ne ha giocate 11 in tre diverse competizioni. Si tratta della sfida numero 180 tra queste due formazioni.

L’OLIMPIA – E’ reduce da un doppio turno di EuroLeague con trasferta a Valencia dalla quale è rientrata venerdì in tarda mattinata. Raggiungerà Varese in giornata. Sergio Rodriguez ha giocato le ultime due partite sulla scia del doppio problema manifestatosi a Kaunas; Kaleb Tarczewski, che si era girato una caviglia contro il Real Madrid, ha stretto i denti e giocato lo stesso a Valencia. I tre giocatori non impiegati in Spagna, Nemanja Nedovic, Chris Burns e Andrea Cinciarini, sono tutti disponibili.

COACH ETTORE MESSINA – “Abbiamo il massimo rispetto per Varese, una squadra ben organizzata e ben allenata da Coach Attilio Caja. Sanno giocare con aggressività, hanno tiratori pericolosi e anche senza il supporto del loro pubblico giocheranno con il solito stile e la solita coesione. Per questi motivi ci attendiamo una gara difficile in cui controllare del ritmo e limitare le palle perse saranno aspetti fondamentali”.

LA PARTITA DI ANDATA – In realtà non ha avuto grande storia, perché l’Olimpia l’ha comandata dall’inizio e infine ha confezionato la vittoria più larga della stagione, 24 punti di scarto, con Riccardo Moraschini a quota 17.

L’AVVERSARIO – Varese ha operato alcune modifiche al roster inserendo Justin Carter e Toney Douglas, quest’ultimo proveniente dall’Estudiantes Madrid, ma con passato importante nella NBA e in EuroLeague con Efes e Darussafaka. Affiancherà in regia, ma anche con compiti realizzativi, Josh Mayo, primo realizzatore di squadra con 15.7 punti (più 4.0 assist). Il reparto esterni è completato da Matteo Tambone, tiratore (35.2% da tre) entrato nel giro della Nazionale, Ingus Jakovics, 9.8 punti di media, lo stesso Carter che ha sostituito LJ Peak. A questi va aggiunto Giancarlo Ferrero che può esprimersi in più ruoli ed è Capitano e bandiera della squadra oltre che tiratore da 39.5% dall’arco. Tra i lunghi spicca Jeremy Simmons, leggero ma con grande energia, 10.5 punti con il 66.2% da due, un rimbalzista di livello (9.3 per gara), l’estone Siim-Sander Vene è dotato di un buon tiro ed è uno dei pochi giocatori che siano sopra il 60% da due, il 40% da tre e l’80% dalla lunetta, poi c’è il combattente Nicola Natali e infine anche Luca Gandini, centro di esperienza.

GLI ARBITRI Manuel Mazzoni, Carmelo Lo Guzzo, Andrea Bongioni.

LA VARESE CONNECTION – Il coach di Varese, Attilio Caja ha allenato l’Olimpia nella stagione 2002/03 e una parte della successiva con un bilancio in campionato di 29-28. Tornò a Milano nella stagione 2007/08 subentrando a Zare Markovski e confezionando un record di 21-15 con accesso alla semifinale scudetto, persa 3-0 contro Siena. Il suo bilancio totale di campionato sulla panchina dell’Olimpia è stato di 50-43, 12-14 nelle coppe europee. Tra i giocatori storici che hanno militato in ambedue le squadre i più significativi sono stati Dino Meneghin ovviamente, Paolo Vittori e Giulio Iellini. In tempi più moderni è capitato a Piero Montecchi, Jerry McCullough, Kristjan Kangur, Bruno Cerella, oltre ovviamente a Dino Boselli che venne ceduto da Milano a Varese nell’ambito dell’affare Meneghin nel 1981.

I PRECEDENTI VS. VARESE Milano-Varese è una delle classicissime del basket italiano. L’Olimpia è la squadra che ha vinto più scudetti, 28, ma Varese è la squadra italiana che ha vinto più volte la Coppa dei Campioni, cinque, raggiungendo la finale per il titolo europeo per 10 edizioni consecutive negli anni ‘70. Nella prima parte degli anni ’70, la rivalità tra queste due squadre ha raggiunto picchi altissimi. Per tre stagioni consecutive, nel 1971, 1972 e 1973, il titolo italiano è stato assegnato attraverso uno spareggio in territorio neutrale (due volte a Roma, una a Bologna) tra queste due squadre. Varese ha vinto due volte, Milano si è imposta in una circostanza, il 4 aprile 1972 quando il Simmenthal a Roma sconfisse l’Ignis 65-60 ovviando ai 25 punti di Manuel Raga e ai 22 con 13 rimbalzi di Dino Meneghin. L’Olimpia ebbe quattro uomini in doppia cifra e vinse la battaglia a rimbalzo 35-27 grazie ad un Arthur Kenney da 12 punti e ben 16 rimbalzi. Renzo Bariviera ebbe 12 punti, 6 palle rubate e segnò due tiri liberi chiave nel finale, le due guardie Iellini (10) e Brumatti (14) segnarono 24 punti in coppia. A Roma c’erano 15.000 spettatori all’Eur. Lo spareggio più drammatico però fu precedente, nel 1966: Varese decise di schierare l’italoamericano Tony Gennari e vinse 74-59. Lo scudetto fu assegnato al Simmenthal a tavolino quando venne stabilito che l’utilizzo di Gennari (che era diventato italiano solo il giorno precedente la partita) era da considerare irregolare. In tutto, il bilancio tra le due squadre è di 104-75 per l’Olimpia; 59-27 per l’Olimpia a Milano, 45-40 per Varese sul suo campo, 5-3 per l’Olimpia in campo neutro.

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