Nel giorno del centesimo anniversario della sua nascita, il grande Cesare Rubini è stato ricordato attraverso la presentazione del libro “Un Principe tra due Mondi” realizzato per ricordarlo dal giornalista Sergio Meda, dallo storico sportivo Sergio Giuntini e da Mario Zaninelli che l’ha conosciuto e frequentato per anni come amico di famiglia. Il libro è da oggi disponibile nelle librerie e da lunedì in tutte le piattaforme editoriali digitali.

Meda e Zaninelli – era assente giustificato Giuntini – hanno illustrato la filosofia del libro, quella di tramandare ai posteri l’eredità di uno dei più grandi se non il più grande sportivo italiano della storia, membro delle Hall of Fame i due sport, basket e pallanuoto nonché medaglia d’oro olimpica da atleta e d’argento da manager della Nazionale. “Il Rubini del basket è stato seguito per molti anni, si è scritto tanto di lui, noi siamo riusciti a raccontare meglio quello che ha fatto nella pallanuoto e anche negli anni della gioventù come nuotatore”, ha detto Meda. Il libro racconta anche cosa fosse Trieste negli anni della gioventù di Rubini, terra contesa, di confine la cui situazione post bellica in sostanza fu da ispirazione alla costruzione dell’Olimpia attuale grazie ad Adolfo Bogoncelli e al suo braccio operativo che era appunto Rubini. Di quel periodo il libro racconta aneddoti, episodi senza trascurare nulla “perché ovviamente Rubini aveva dei rivali e delle rivalità in tutti gli sport. Era sicuramente una figura che intimidiva”.

Alla presentazione del volume sono intervenuti anche il nipote Giorgio Rubini che ha fornito molto del materiale storico da cui gli autori hanno attinto oltre a testimonianze dirette del Rubini privato, “capace di gesti di grande generosità che si scontravano con l’immagine pubblica”. C’era anche Pierluigi Marzorati, suo giocatore in Nazionale. “Quando diventò il responsabile del settore squadre nazionali fu di grande aiuto a Sandro Gamba. Giancarlo Primo, il predecessore di Gamba, non aveva un supporto di quel genere. Parlavo con Marco Bonamico e raccontava di quella volta in cui Rubini aspettò lui è Meneghin in hotel, di rientro da una serata non autorizzata. Rubini riprese solo lui. E quando Marco fece notare che c’era anche Meneghin, gli rispose che Meneghin al contrario di lui poteva far tardi. Secondo me è stato la persona più importante per il basket italiano dagli anni 60 in avanti”.

Sergio Meda, Mario Zaninelli, gli autori del libro “Un Principe tra due Mondi” e Claudio Limardi

Cesare Rubini

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