Sarebbe stata l’impresa perfetta: il tiro da tre in stepback di Marko Guduric sulla sirena per vincere la partita. Ma finisce corto e il Partizan vince 80-78. L’Olimpia è rientrata da meno venti nel terzo quarto, ha combattuto senza mai mollare, ha risposto alla fisicità estrema che il Partizan ha messo in campo dal primo minuto. In qualche momento l’ha sofferta e di sicuro ha avuto un approccio morbido nel terzo quarto. Ha mostrato però grande orgoglio, carattere e non ha mollato un attimo al punto da ribaltare la partita e costruirsi il tiro per vincere con Shavon Shields in panchina, infortunato, dopo una prestazione strepitosa, una delle migliori sui due lati del campo. Sul meno cinque nel finale, l’Olimpia ha avuto quattro possessi per avvicinarsi ma è mancata anche un po’ di fortuna. Una tripla di Quinn Ellis è stata cancellata perché aveva il tallone sulla linea laterale. Ma anche a meno sette, ci ha creduto, fino appunto a mettere nelle mani di Guduric la palla della vittoria. Peccato.

Zach LeDay

IL PRIMO TEMPO – Il Partizan parte molto aggressivo in difesa. Usa la taglia fisica di Isaac Bonga per mettere in difficoltà Nico Mannion e togliergli la palla delle mani. I primi possessi sono un botta e risposta tra Sterling Brown e Zach LeDay che combinando per segnare tutti i primi 11 punti delle gara. Poi l’Olimpia trova anche due da Shavon Shields ma quando le percentuali calano, la fisicità del Partizan genera il primo allungo sul 17-11 con Mannion gravato di due falli mentre lo show di Brown prosegue. Sul meno sette, Armoni Brooks si presenta con due triple consecutive che riducono il divario a un solo punto costringendo Coach Obradovic al primo time-out. Il primo quarto finisce 21-19. Nel secondo quarto, il Partizan ripropone l’energia fisica dei primi minuti. L’Olimpia perde qualche occasione per mettere la testa avanti fino a quando Duane Washington con cinque punti di fila riapre sette lunghezze di divario. Shields si prende la squadra sulle spalle un’altra volta, riducendo lo scarto a due punti prima del terzo fallo di Mannion. Sarebbe il momento migliore dell’Olimpia in difesa ma poi in attacco quattro tiri liberi su cinque sono lasciati sul ferro. Anziché volare avanti l’Olimpia si perde. Il Partizan, trascinato da Carlik Jones, spara un parzialone che mette l’Olimpia alle corde nel 45-33 di fine primo tempo.

Marko Guduric

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia parte un po’ sfiduciata nel terzo quarto. Il Partizan sprigionando la stessa fisicità del primo tempo e anche di più salta addosso all’avversario, lo mette al tappeto, allunga sul più venti. A Milano servono un time-out e alcuni minuti per tornare in partita. Lo fa prima di tutto in attacco, affidandosi al giocatore più in ritmo che è Sheilds. Con la complicità di Guduric poi anche una tripla di Bolmaro e infine un fade-away di Booker, torna a meno 11 obbligando Obradovic a fermare la partita. Shake Milton e Marinkovic piazzano il 5-0 che sembrerebbe debellare la resistenza di Milano. Invece Guduric produce quattro punti consecutivi, un missile lo mette Mannion e infine Brooks in transizione per ricucire il divaria a sette punti, 69-62 dopo tre periodi.. Nel quarto è un lungo, incessante, inseguimento. Isaac Bonga con il suo gioco in difesa e in attacco allunga ancora, Shields esce per un problema all’inguine e Osetkowski allo scadere dei 24 secondi trova la tripla del meno 11 che sembrerebbe chiudere la gara. Ma l’Olimpia mostra carattere estremo. La tripla di Ellis del meno due è cancellata da un piede galeotto sulla linea laterale. Parker fa 2/2 e scava sette punti. La risposta è un altro 5-0 prodotto dal floater di Nebo, un tiro libero di Bolmaro e una penetrazione di Guduric. L’Olimpia tiene in difesa, avrebbe l’ultimo tiro ma il missile di Guduric è corto. Il Partizan si salva 80-78.

Josh Nebo

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

URL Copied to clipboard! Copia link