Varese-Milano a Masnago. E’ una partita, è un derby, è una storia che affonda le radici negli anni ’60, ha assegnato quattro scudetti allo spareggio e accolto campioni su campioni che hanno nobilitato la sfida. Dino Meneghin contro Arthur Kenney. Aldo Ossola contro Giulio Iellini. Bob Morse contro Renzo Bariviera. Ivan Bisson da una parte. Pino Brumatti dall’altra. Marino Zanatta. Massimo Masini. Fino ad epoche più recenti. Corny Thompson a Varese. Joe Barry Carroll a Milano. E le ultime sfide, i 31 di Charles Jenkins un anno fa. Lo show di MarShon Brooks due stagioni fa.
LA STORIA – Varese-Milano ovvero una delle classicissime del basket italiano. L’Olimpia è la squadra che ha vinto più scudetti, 27, ma Varese è la squadra italiana che ha vinto più volte la Coppa dei Campioni, cinque, raggiungendo la finale per il titolo europeo per 10 edizioni consecutive, un cammino impressionante. Nella prima parte degli anni ’70, la rivalità tra queste due squadre ha raggiunto picchi altissimi. Per tre stagioni consecutive, nel 1971, 1972 e 1973, il titolo italiano è stato assegnato attraverso uno spareggio in territorio neutrale (due volte a Roma, una a Bologna) tra queste due squadre. Varese ha vinto due volte, Milano si è imposta in una circostanza. Lo spareggio più sentito a Milano resta quello del 4 aprile 1972 quando il Simmenthal a Roma sconfisse l’Ignis 65-60 ovviando ai 25 punti di Manuel Raga e ai 22 con 13 rimbalzi di Dino Meneghin. L’Olimpia ebbe quattro uomini in doppia cifra e vinse la battaglia a rimbalzo 35-27 grazie ad un Arthur Kenney stratosferico, 12 punti e ben 16 rimbalzi. Renzo Bariviera ebbe 12 punti, 6 palle rubate e segnò due tiri liberi chiave nel finale, le due guardie Iellini (10) e Brumatti (14) segnarono 24 punti in coppia. Era un basket diverso: l’Olimpia impiegò in tutto sette uomini in quella finale. A Roma c’erano 15.000 spettatori all’Eur. Lo spareggio più drammatico però fu precedente, nel 1966: Varese decise di schierare l’italoamericano Tony Gennari in posizione irregolare e vinse. Lo scudetto fu assegnato al Simmenthal a tavolino. Nella seconda metà degli anni ’70 mentre Varese dominava, l’Olimpia visse gli anni più difficili salvo risollevarsi e ricrescere negli anni ’80. L’episodio che attenuò la rivalità in campo – non fuori – fu proprio la cessione di Dino Meneghin da Varese a Milano nel 1981: sancì nel dopo Borghi la fine dell’impero varesino e diede il via ad un decennio di vittorie dell’Olimpia. Dal 1982 al 1989, Milano ha vinto cinque scudetti e due Coppe dei Campioni. Meneghin in pratica riuscì a duplicare a Milano quello che aveva fatto a Varese. Attualmente l’Olimpia ha una striscia di sette vittorie consecutive contro Varese. In tutto, il bilancio tra le due squadre è di 99-74 per l’Olimpia; 56-27 per l’Olimpia a Milano, 44-38 per Varese sul suo campo, 5-3 per l’Olimpia in campo neutro. L’Olimpia ha vinto gli ultimi sette scontri diretti dopo aver perso tre volte su tre (Coppa Italia inclusa) nel 2012/13.
VARESE CONNECTION – L’unico ex in maglia Olimpia è Bruno Cerella (infortunato), che ha trascorso una stagione a Varese nel 2012/13. Curiosamente, in quell’anno Varese fece 3-0 contro Milano. Da allora ci sono state sette vittorie di Milano coincise con il trasferimento di Cerella. Quindi Bruno ha una striscia aperta in questo derby di 10 vittorie! Varese ha tre ex, uno è Daniele Cavaliero, al secondo anno a Varese, l’altro è Kristjan Kangur che vinse a Milano lo scudetto del 2014. Il terzo è Massimo Bulleri, arrivato a Varese alla vigilia della stagione. Anche il coach di Varese, Attilio Caja, ha allenato Milano in due momenti differenti con la semifinale scudetto della stagione 2007/08. Nel suo staff ha sempre figurato l’attuale assistente Mario Fioretti. Ma la storia è ricca di giocatori che sono passati da una sponda all’altra delle due squadre italiane più titolate a livello europeo con Cantù. Il passaggio Varese-Milano più clamoroso fu quello di Dino Meneghin nel 1981: dopo aver dominato a Varese, Meneghin vinse altri cinque scudetti e due titoli europei a Milano. Altri trasferimenti epocali ma in senso opposto furono quelli di Paolo Vittori da Milano a Varese; di Giulio Iellini da Milano a Varese; di coach Sandro Gamba che da braccio destro di Cesare Rubini passò a fare il capoallenatore all’allora Ignis Varese. Dino Boselli, prodotto del vivaio Olimpia, andò a Varese nell’ambito dell’affare che portò Meneghin a Milano. Nane Vianello, grande artefice della vittoria dell’Olimpia nella Coppa dei Campioni del 1966 passò da Varese a Milano.
COSI’ VARESE QUEST’ANNO – La Openjobmetis Varese ha interrotto a Caserta una striscia di cinque sconfitte consecutive durante la quale ha cambiato il capo allenatore passando da Paolo Moretti ad Attlio Caja, che aveva allenato la squadra già due stagioni fa. Rispetto alla gara di andata la novità è Dominique Johnson (26 punti a Caserta), guardia di 30 anni che ha giocato a lungo nelle minors americane prima di sbarcare in Europa per giocare in Polonia (Slask Wroclaw), Israele (Maccabi Rishon), Turchia (Banvit) e infine in Germania all’Alba Berlino. Dominique Johnson è nettamente il top scorer di squadra con 18.3 di media in sei partite, ma sono in doppia cifra anche Eric Maynor (anche 5.1 assist) e Christian Eyenga mentre OD Anosike con 11.8 a partita è il rimbalzista migliore.
GLI ARBITRI – La partita tra Olimpia e Varese sarà diretta da Dino Seghetti, Alessandro Martolini ed Evangelista Caiazza.