L’Olimpia Under 19 corona una stagione mostruosa vincendo lo scudetto battendo Derthona 95-82 al termine di una finale dominata 40 minuti su 40 senza mai correre rischi. L’Olimpia è partita con una tripla di Riccardo Casella, l’autore del canestro della vittoria in semifinale, poi una di Luigi Suigo, quindi a metà del primo quarto ha dato la spallata alla gara con canestri in sequenza di Miccoli, Garavaglia, Badalau, testimoni di un gruppo che è soprattutto squadra vera. Costruito un vantaggio già in doppia cifra, di fatto non l’ha mai restituito. Per l’Olimpia è il primo scudetto nella categoria più “grande” dal 1999. Per questo gruppo è una sorta di Grande Slam italiano: Next Gen Cup, Coppa Carnevale, scudetto, con la perla della finale della Next Gen europea di Belgrado. Coach Michele Catalani è riuscito a concedere la passerella anche Jacopo Alberti e Lorenzo Zampieri, due ragazzi arrivati all’Olimpia ai tempi del minibasket. Non hanno avuto tanto spazio, ma hanno contribuito a costruire la cultura di un gruppo che tante volte ha vinto in volata perché aveva lo spirito corretto. Oggi ci si aspettava un’altra battaglia contro una squadra fortissima, che ha giocato due finali in Italia, invece un po’ a sorpresa è stata una galoppata.

Come aveva fatto anche a Belgrado, Denis Badalau nei giorni più importanti ha espresso il meglio quando contava di più. Dopo i 25 punti della semifinale, ne ha segnati 18 con 15 rimbalzi in finale. Devastante, il ragazzo rumeno, un caposaldo della sua nazionale giovanile, arrivato in Italia a Todi e da due anni all’Olimpia.
Ma se Badalau è stato strepitoso, il simbolo di questa vittoria è Francesco Marcucci. Ala forte, ma capace di giocare anche da centro tiratore, abruzzese di Ortona, giocava a Lanciano quando è arrivato all’Olimpia da bambino. Di questa squadra è il ragazzo più grande, l’unico 19enne. Per questo motivo, non ha potuto giocare e Belgrado e non potrà giocare a Berlino, perché a livello internazionale si gioca con l’Under 18. In quella che è stata virtualmente la sua ultima uscita con questa squadra, ha giocato la sua partita migliore, 15 punti in 14 minuti, 6/7 dal campo. Bravissimo.

Diego Garavaglia invece è uno dei più giovani, uno dei 2007 che avevano vinto lo scudetto Under 15 due stagioni addietro. Lui, Achille Lonati, Omar Karem (il fantasista della Nazionale giovanile marocchina, veloce creativo e con un tiro pungente), Guglielmo Youssef, che oggi non era nei 12. E’ un ragazzo che riesce a fare tantissime cose, che quando non segna come in finale (15 punti) può catturare rimbalzi, stoppare, forzare errori, rubare palloni. Considerati i 17 anni ha un bagaglio di esperienza incredibile, tre finali giovanili in tre anni, la Next Gen, due Europei con la Nazionale di cui l’ultimo, l’estate scorsa, coronato da una grande medaglia d’argento. Quella che ha vinto anche il “gemello” Achille Lonati, guardia, talento cristallino, punti istantanei, 13.3 di media in questa competizione. Agli Europei Under 16, era stato uno dei migliori giocatori della competizione prima di infortunarsi proprio in semifinale e saltare la finale che forse con lui sarebbe stata diversa. Lonati si è preso la rivincita sulla sorte con questo scudetto e naturalmente la Next Gen Cup che ha “timbrato” personalmente con il canestro della vittoria. In semifinale aveva segnato la tripla dell’ultimo pareggio, quella che ha apparecchiato la tavola per il fuoricampo di Riccardo Casella.

Il Capitano Casella è piccolo di statura ma grande di cuore. Anche in finale, senza segnare come altre volte, è rimasto in campo 31 minuti. Ha finito la competizione con 11.0 punti di media ma anche 5.1 rimbalzi a partita. Nella gara d’esordio, la più difficile mentalmente, giocata oggettivamente male contro la Tiber, vinta negli ultimi minuti dopo averla vissuta all’inseguimento, Casella ha catturato 13 rimbalzi. Può un ragazzo sotto l’1.80 catturare 13 rimbalzi? Casella può! Lui e Badalau sono stati inseriti nel quintetto ideale della competizione.
Samuele Miccoli è l’altra guardia di classe cristallina. E’ il più conosciuto al grande pubblico perché più degli altri ha giocato in emergenza con la prima squadra. Chietino come Pippo Ricci, gambe di dinamite, è un altro ragazzo con un bagaglio già imponente. Ha giocato tre Europei con le Nazionali giovanili, è conosciuto ormai a livello internazionale. E’ l’uomo dei canestri che servono, del passaggio, è un leader in campo laddove Casella sprigiona furore agonistico.

Luigi Suigo, da Varese, 2.15, il ragazzo che dopo aver segnato il primo canestro in Serie A è stato abbracciato da Mirotic e poi è corso verso il padre, un gesto che significa tantissimo nella sua storia personale, non ha un compito facile. Come tutti i ragazzi così alti è sempre circondato di aspettative e ogni errore pesa sempre il doppio. In più, nel basket moderno, i centri così alti non hanno mai grandi minutaggi. Ma lui è forte dentro. Un infortunio alla mano l’ha privato degli Europei Under 16 (c’era invece Mattia Ceccato, altro 17enne che ha aiutato il gruppo in attesa della sua chance con i parietà), ma ha giocato a Mannheim con la Nazionale Under 18 pur essendo più giovane degli altri. In questa finali, è stato notevole, 8.9 punti di media, il 62.9% da due. In finale, 11 punti in nove minuti. La sua spalla è stato Leonardo Van Elswyk, l’altro centro. Figlio d’arte, italiano da parte di madre e per scelta cestistica, ma padre canadese e origini cestistiche catalane, ha sempre rappresentato con Suigo e Marcucci la triplice opzione tecnica nel ruolo di centro. Lo stesso spirito l’ha sempre avuto Davide Toffanin, l’uomo delle missioni speciali, in difesa ma anche in attacco, sempre pronto a dare equilibrio, sostanza, determinazione.
La stagione non è finita: questi ragazzi (tranne Marcucci) giocheranno a Berlino alle finali di Next Gen di EuroLeague, confrontandosi con il meglio che ci sia in Europa. Ma intanto possono godersi una vittoria eccezionale e una stagione che resterà nella storia.

EA7 Emporio Armani Milano-Allianz Derthona 95-82
Olimpia Milano: Alberti, Casella 5 (1/5 2pt, 1/2 3pt, 4 r, 4 a), Miccoli 7 (1/4 2pt, 1/4 3pt, 4 r), Karem 2 (2/2 tl), Toffanin 2 (1/1 2pt), Suigo 11 (3/3 2pt, 1/2 3pt, 2/4 tl), Lonati 14 (3/5 2pt, 1/7 3pt, 5/5 tl), Garavaglia 15 (4/5 2pt, 0/3 3pt, 7/8 tl, 7 r, 2 stop), Badalau 18 (3/9 2pt, 3/4 3pt, 3/3 tl, 15 r), Van Elswyk 6 (3/4 2pt, 0/1 3pt), Zampieri, Marcucci 15 (4/5 2pt, 2/2 3pt, 1/1 tl, 3 r)
Derthona: Baldi 15, Bresciani, Albertinazzi, Farias 1, Tambwe 2, Errica 18, Korlatovic, Diodati 10, Bellinaso 3, Moro, Conte 14, Josovic 19.