Metti una mattina ad “Overtime” con Jordan Theodore. Il playmaker dell’Olimpia ha trascorso un’ora alla mostra digitale che la NBA ha organizzato a Milano per il terzo anno consecutivo attraverso Massimiliano Finazzer-Flory, il regista e attore teatrale che è anche appassionatissimo di basket e soprattutto dell’Olimpia. Lo scorso anno erano andati Davide Pascolo e Simone Fontecchio, quest’anno è toccato a Theodore conoscere attraverso video ed emozioni la storia a tema della NBA prima di lasciare il posto a Gary Payton, il leggendario playmaker dei Seattle Sonics e poi anche di Milwaukee, Lakers e dei Miami Heat che sarà alla mostra domani. Theodore, ragazzo del New Jersey, a due passi dal fiume Hudson che divide il suo stato di origine da Manhattan, si chiama Jordan, come ha svelato, in onore del grande campione dei Chicago Bulls. Il fratello maggiore era convinto che se si fosse chiamato Jordan il suo destino sarebbe stato segnato fin dalla nascita. Theodore ha guardato i video, viaggiato nella realtà virtuale e scattato foto. Quella sopra con maglie contemporanee (sullo sfondo quelle di Russell Westbrook e Damian Lillard) e in primo piano quella di Isiah Thomas (Detroit Pistons) e di un All-Star Game.