L’Olimpia va all’assalto della sua 17° finale scudetto nell’era dei playoffs. C’è stato un periodo in cui si trattava di un appuntamento fisso: dal 1982 al 1989, l’Olimpia non ha mai fallito l’appuntamento con l’atto conclusivo della stagione. Ma dal 2009 al 2016 inclusi, nell’era Armani, l’Olimpia ha raggiunto la finale cinque volte. La percezione non è la stessa perché le prime tre finali sono state perse con un bilancio complessivo di 1 vittoria e 12 sconfitte contro Siena. L’ultima finale raggiunta invece è stata vinta, nel 2014. Per la verità a queste 17 finali potremmo aggiungere i quattro spareggi giocati con l’Ignis nel 1966 e poi nel 1971, 1972 e 1973 di cui due vinti anche se il primo a tavolino (Varese aveva schierato un giocatore, Tony Gennari, in posizione irregolare).
LA PRIMA VOLTA – La prima volta fu la meno attesa perché il Billy di Dan Peterson non avrebbe mai dovuto giocare la finale del 1979, la Sinudyne Bologna. Il Coach si trovò opposto alla sua ex squadra, costruita e lasciata nelle mani del suo ex pilastro Terry Driscoll. Il Palazzone di San Siro venne prese d’assalto ma l’Olimpia non ce la fece e perse 2-0. Contro la Virtus Bologna i ricordi delle finali non sono entusiasmanti. Nel 1984 l’Olimpia perse gara 3 a San Siro in una delle finali più polemiche della storia, contrassegnata dall’espulsione di Dino Meneghin in gara 2 e successivamente la sua squalifica in gara 3 che creò squilibrio nello spareggio.
IL PRIMO SCUDETTO – Venne vinto nel 1982, battendo la Scavolini Pesaro in finale 2-0. Pesaro aveva avuto una grande stagione regolare, trascinata dal grande Dragan Kicanovic, mentre l’Olimpia ebbe una partenza falsa determinata in primis dall’infortunio che colpì Dino Meneghin facendogli perdere metà stagione. Il Billy vinse gara 1 a Pesaro in volata poi in una misteriosa gara 2 in cui Kicanovic non giocò il primo tempo tenne duro e salvò lo scudetto con una stoppata risolutiva di John Gianelli sul grande ex Mike Sylvester. Fu la prima di otto finali consecutive. La successiva venne persa contro Roma. Fu la serie in cui Vittorio Gallinari fermò Larry Wright generando la rimonta di gara 2. Il Bancoroma vinse gara 3 e anche qui successe di tutto inclusa una monetina che Meneghin si prese in testa ma ignorò. Probabile che lo scudetto sia stato perso prima, con il canestro da metà di campo dell’ex Roberto Paleari: diede a Livorno la vittoria su Milano a fine regular season consegnando a Roma il vantaggio del fattore campo che sarebbe stato risolutivo.
LA TRIPLETTA – Dopo i due scudetti persi in gara 3, l’Olimpia fece una storica tripletta vincendo nel 1985 contro Pesaro: Joe Barry Carroll segnò 29.3 punti di media in sei gare che l’Olimpia vinse tutte. Diventò la prima squadra a chiudere un’edizione dei playoffs senza sconfitte. La stagione seguente prevalse contro Caserta allenata da Boscia Tanjevic, con Nando Gentile in regia. Fu un 2-1. Nel 1987 Caserta tornò in finale e nel primo anno con lo scudetto assegnato al meglio delle cinque partite, l’Olimpia vinse 3-0. Ma fu un 3-0 non così brutale: in gara 3 Caserta andò avanti di 19 quando Peterson cavò dalla panchina il jolly Pittis. Ricky guidò la rimonta e l’Olimpia vinse a stento convinta che fosse arrivata alla fine delle energie. La striscia venne interrotta l’anno dopo dalla Scavolini Pesaro di Valerio Bianchini, con la coppia delle meraviglie, Darwin Cook e Darren Daye. Era il primo anno di Franco Casalini da capo allenatore: aveva già vinto Coppa Intercontinentale e Coppa dei Campioni.
L’ULTIMO ACUTO – Nel 1989, lo squadrone di Mike D’Antoni, Roberto Premier, Dino Meneghin e Bob McAdoo spremette un ultimo scudetto imponendosi nella bolgia di Livorno in gara 5. Fu lo scudetto di Franco Casalini. Venne forse sopravvalutato: l’Olimpia ripropose l’anno dopo lo stesso gruppo tranne Premier, sostituito da Antonello Riva. Era considerato un “upgrade” ma non si rivelò tale. L’Olimpia tornò in finale nel 1991 ma fu una sorpresa. Era l’alba di un nuovo ciclo, con Mike D’Antoni allenatore, e la squadra costruita attorno a Riva, Pittis e Piero Montecchi. Perse gara 5 in casa contro Caserta nella partita resa drammatica dall’infortunio al ginocchio di Enzo Esposito.
LA DOPPIETTA – Nel 1996 dopo cinque anni, una Korac vinta da D’Antoni e una nuova proprietà, Boscia Tanjevic guidò al successo prima di Coppa Italia e poi di campionato una squadra con una batteria di esterni formidabile: Gentile, Flavio Portaluppi, Rolando Blackman e il grande Dejan Bodiroga. La Stefanel eliminò la Virtus in semifinale e la Fortitudo in finale vincendo a Bologna in gara 3 con un canestro decisivo di Bodiroga. Poi festeggiò in gara 4 al Forum. Ma quel ciclo era già alla conclusione. Per ritornare in finale, l’Olimpia avrebbe dovuto attendere il 2005 con la banda di Lino Lardo che insidiò fino all’instant-replay di gara 4 la Fortitudo di Jasmin Repesa. Era il primo anno della presenza di Giorgio Armani, solo come sponsor però.
L’ERA ARMANI – Piero Bucchi portò la squadra diventata di proprietà di Giorgio Armani alla finale sia nel 2009 sfruttando un buon tabellone che nel 2010 imponendosi a Caserta in gara 5. Ma in finale contro l’armata di Siena non ci fu storia in nessuna delle due finali. Nel 2012, il debutto di Alessandro Gentile, l’Olimpia strappò una gara a Siena e in altre due fu minacciosa. Finì lo stesso 4-1. La vendetta venne consumata nel 2014 con la rimonta in finale da 2-3 a 4-3, una rimonta determinata da Alessandro Gentile e conclusa da Curtis Jerrells. Ora tocca a Reggio Emilia, avversario inedito a questi livelli.
Nel video il “Movie” di gara 6 della finale scudetto del 2014.
Di seguito tutte le finali giocate dall’Olimpia nell’era dei playoffs. Questa è la numero 17. Da segnalare una striscia di 8 finali consecutive tra il 1982 e il 1989 di cui cinque vinte.
Stagione | Avversaria | Risultato |
1978-79 | Virtus Bologna | 0-2 |
1981-82 | Pesaro | 2-0 |
1982-83 | Roma | 1-2 |
1983-84 | Virtus Bologna | 1-2 |
1984-85 | Pesaro | 2-0 |
1985-86 | Caserta | 2-1 |
1986-87 | Caserta | 3-0 |
1987-88 | Pesaro | 1-3 |
1988-89 | Libertas Livorno | 3-2 |
1990-91 | Caserta | 2-3 |
1995-96 | Fortitudo Bologna | 3-1 |
2004-05 | Fortitudo Bologna | 1-3 |
2008-09 | Siena | 0-4 |
2009-10 | Siena | 0-4 |
2011-12 | Siena | 1-4 |
2013-14 | Siena | 4-3 |