La tripla dall’angolo dello specialista Dairis Bertans non sembra una condanna solo perché la sconfitta sembrava certa da tempo. Ma a 5’20” dalla fine del terzo quarto o se preferite a meno di 16 minuti dal termine della gara, il bomber lettone ha firmato il massimo vantaggio Darussafaka Milano. 68-43, in un’arena attonita.

La storia dell’Olimpia è piena di grandi rimonte, ribellioni clamorose ai tentacoli della sconfitta. Basta pronunciare la parola Aris per ricordarlo. Ma lì si partiva da meno 31 nel doppio scontro diretto. Giovedì sera è accaduto tutto in meno di 16 minuti. Oppure di dieci se il momento chiave è quello del pareggio, 78-78.

Dopo il canestro di Bertans, Will Clyburn e Ante Zizic hanno avuto nelle mani il tiro del +27. Entrambi l’hanno sbagliato. Coach Repesa ha sostituito Cinciarini e Dragic con Mantas Kalnietis e Simone Fontecchio. Davide Pascolo era già in campo. Poco dopo sarebbe entrato anche Rakim Sanders al posto di Milan Macvan.

Ma prima di uscire, Macvan ha segnato la tripla frontale del meno 22. Subito dopo, l’ingresso di Sanders, Zizic – ingolosito dal mismatch con Pascolo – ha firmato il nuovo più 24. Qui la rimonta, in fase embrionale, è decollata lentamente, forse traendo in inganno Coach David Blatt. Sanders ha riportato lo scarto a meno 21, segnando da tre, poi però l’Olimpia non ha segnato per un minuto e Bertans dalla media ha allargato il divario a quota 23. Con 13 minuti da giocare, la partita restava ampiamente chiusa.

Nel minuto successivo, Sanders segnava ancora, Moerman subendo fallo da Rakim metteva un libero su due e Pascolo si metteva al lavoro. Il suo primo canestro è arrivato a 2’16” dalla fine del periodo ma il tabellone diceva 53-73. La rimonta, la vera rimonta, è cominciata qui.

“Eravamo in completo controllo, poi abbiamo perso concentrazione e l’abbiamo pagata a caro prezzo. Ma dobbiamo dare credito a Milano: la loro è stata una grande rimonta”, ha detto Coach Blatt. “In quel momento mi stavo ancora vergognando di come avevamo giocato, di come nulla aveva funzionato”, ammette Coach Repesa. Nel terzo quarto aveva scelto il quintetto che di recente era stato difensivamente migliore (Cinciarini, Dragic, Simon, Macvan e McLean). “Ma sul primo possesso del terzo quarto abbiamo difeso bene salvo prendere allo scadere un canestro da tre di Moerman – ricorda Repesa – Sono cose che possono ammazzarti”. E il quintetto difensivo non ha funzionato. Quindi è passato allo “small-ball”. Il problema era esporre Pascolo al fenomeno croato Ante Zizic. “Doveva essere un mismatch sfavorevole ma siamo riusciti a trasformarlo in un mismatch favorevole. Anzi c’è riuscito Pascolo: merito suo”, dice il Coach.

Pascolo in entrata prende fallo da Moerman, segna lo stesso, completa il gioco da tre punti. Meno 17. E’ l’ultimo minuto del terzo periodo. Clyburn sbaglia, Zizic controlla il rimbalzo nel traffico, sbaglia anche lui, Fontecchio tira giù il pallone. Simon usa la transizione per andare al tiro in corsa, il suo classico “runner off one leg”. Meno 15. Stesso copione: Clyburn si accontenta del tiro da tre, Luke Harangody ghermisce il rimbalzo. Sbaglia. Sanders strappa la palla al secondo tentativo. Kalnietis è uno squalo che sente l’odore del sangue. Punta la linea dei tre punti. Si arresta. Sale in sospensione. Solo rete. Meno 12 improvviso. 13 punti mangiati senza che il Darussafaka se ne accorgesse. 61-73.

Sotto di 12 ma con il bonus, perché l’Olimpia ha avuto di fatto l’ultimo possesso del terzo quarto ma ha anche il primo del quarto. E il primo tiro del quarto periodo è identico all’ultimo del terzo: una tripla di Kalnietis che vale il meno nove. Zizic, con un altro rimbalzo d’attacco, ripristina 11 punti di margine, ma è in sostanza l’ultima “piccola battaglia” che vince contro Pascolo. Subito dopo Dada firma il meno nove, James Anderson dall’arco sigla il ritorno dei 12 punti di distacco nonostante l’inerzia sia passata dalla parte di Milano. Zizic stoppa Pascolo ma non scalfisce la sua fiducia. Simon lo manda a canestro in contropiede. Meno 10. Errore di Anderson da tre, rimbalzo di Fontecchio, canestro di Pascolo. Meno otto. Esce Zizic, entra Harangody, Wanamaker sbaglia da tre. Simon dall’arco. Bang! Meno cinque. Time-out Blatt.

Si riparte, sbaglia Moerman. Rimbalzo di Simon. Tripla di Kruno. Bang! Meno due. 6’07” da giocare. Darussafaka in pieno panico. Wanamaker va a sfondare su Sanders. Blatt ferma la partita. Dentro Clyburn. Si abbassa. Ma è tardi. Simon gioca in post-up. Giro e tiro. Parità. 78-78. Forum impazzito. Blatt manda in campo la sentinella Birkan Batuk. L’Olimpia, pareggiata la gara, ha un attacco di sbandamento offensivo. Simon va per il sorpasso, sbaglia, disperatamente cattura il rimbalzo, sbaglia, disperatamente serve Fontecchio. Dall’angolo Simone sbaglia. Simon esce per respirare. Tocca a Hickman. Wanamaker fa 2/2. Darussafaka avanti ancora. Sbaglia Kalnietis ma sbaglia anche Clyburn e il rimbalzo è di Pascolo. Fontecchio attacca lungolinea, forse prende fallo. Nulla. Palla persa. L’Olimpia soffre, ma resta dentro la gara. Fontecchio per Pascolo. 80-80. Simon torna e risponde a Wanamaker. 82-82. E qui l’Olimpia prende il controllo della partita. Torna Zizic per Moerman. Pascolo va in lunetta e fa 2/2. Sorpasso. Definitivo.

Il bomber Bertans prende un fallo da Pascolo ma sbaglia un tiro libero. “Nel finale abbiamo sbagliato lay-up e tiri liberi. Abbiamo pagato anche questo”, dirà Blatt. Pascolo ruba palla in difesa, Sanders rimbalza il proprio tiro. Il più tre è decisivo. Pascolo manda sulla linea Bertans. Il 2/2 riporta i turchi a meno uno. Simon fa 1/2. Ma è più due. Wanamaker fa 1/2. E’ più uno. Hickman mette i due liberi. Poi commette fallo. Ma l’Olimpia è avanti di tre. E sull’errore voluto di Wanamaker, Sanders cattura il rimbalzo della vittoria. The Comeback.

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