Alle 19:00 a Chiusi, l’Olimpia Milano Under 19 si gioca il titolo nazionale di categoria contro il Derthona. E’ la terza volta quest’anno che le due squadre si sfidano. Nella prima fase di Next Gen, vinse Tortona 97-94 dopo un tempo supplementare; nella finale del torneo a febbraio vinse l’Olimpia 79-76; questa è la “bella”. Sono state tutte partite belle, combattute ed equilibrate, ricchi di colpi di scena. Le condizioni però questa volta sono differenti: per ambedue, scivolate una volta a testa nella prima fase, si tratta della settima partita in sette giorni ed entrambe sono reduci da semifinali risolte all’ultimo possesso (Tortona ha battuto Varese 100-97); nella Next Gen Cup erano previste regole tecniche differenti e la finale addirittura prevedeva il “Target Score”. Ci sono anche sottili modifiche ai roster. L’Olimpia non ha Francesco Ferrari, Derthona non ha Lamine Tandia (era assente anche in finale) e Timoty Van der Knapp, ma ha recuperato Nicholas Errica. Sulla carta è una gara tutta da vivere. Tortona ha dalla sua un po’ di maturità in più, con quattro elementi chiave del 2005 (Lorenzo Baldi, Nicholas Errica, Stefano Conte e Gloris Tambwe). L’Olimpia in sostanza è una mista Under 17-18 con l’aggiunta di Francesco Marcucci, pronto a dare il suo contributo dalla panchina sia da 4 che da 5. Ad aggiungere un altro elemento di curiosità c’è la presenza nella squadra avversaria di Andrija Josovic, ala forte montenegrina che ha giocato nell’Olimpia in prestito al torneo di Belgrado.

Samuele Miccoli

Per questo gruppo dell’Olimpia, guidato da Michele Catalani, si tratta del coronamento di una stagione che comunque vada non finirà qui, perché sarà impegnato nell’atto finale della Next Gen di EuroLeague a Berlino: ha vinto la Next Gen italiana, ha conquistato queste finali vincendo il proprio girone, ha vinto la Coppa Carnevale a Piombino, è arrivata in finale alla Next Gen di Belgrado. Alcuni di questi ragazzi sono alla terza finale giovanile consecutiva (Lonati, Garavaglia, Karem, Youssef: campioni d’Italia Under 15 nel 2022; finalisti Under 17 nel 2023; finalisti Under 19 nel 2024); altri hanno giocato quella Under 17 (Badalau, Suigo, Miccoli, Casella); in generale contando gli impegni con le nazionali hanno tutti un bagaglio di preparazione notevole a prescindere dall’età, anche ricordando che dei primi sei per minutaggio tre sono sotto categoria.

Denis Badalau

Metà squadra grosso modo proviene dal minibasket Olimpia, qualcuno come Riccardo Casella, il capitano, come Diego Garavaglia, come Jacopo Alberti, come Omar Karem è arrivato all’Olimpia all’età di otto anni, Guglielmo Youssef ne aveva nove; Lonati è arrivato al minibasket biancorosso che aveva 11 anni. Anche chi viene da fuori, è arrivato giovanissimo, Marcucci a 13 anni, Toffanin a 15. Badalau e Suigo sono arrivati due anni fa. Van Elswyk e Ceccato quest’anno. Lo scudetto sarebbe il completamento di un’annata fantastica a prescindere e sorprendente, per come ha prodotto risultati anche nella categoria giovanile più alta. Guardando a tutto quello che hanno fatto durante la stagione questi ragazzi sappiamo solo che tutto quello che hanno dentro stasera lo tireranno fuori. L’hanno sempre fatto, hanno vinto tantissime partite in volata perché non sono né fisicamente né tecnicamente in grado di sbaragliare le squadre migliori, almeno quando giocano a livello Under 19, ma spesso hanno prevalso di voglia e di istinto. L’ultima volta è successo ieri. Proveranno a farlo anche stasera.

Foto FIP/Sofia Rosamilia

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