Nel Trofeo Lombardia di Desio, ultimo impegno prestagionale, l’Olimpia si è trovata in una situazione critica nel settore delle ali forti, perché con Rakim Sanders e Milan Macvan assenti per infortuni vari, l’unico giocatore di ruolo era Davide Pascolo. Impensabile che giocasse tutta la partita (alla fine è stato in campo 48 minuti su 80, qualcuno dei quali per la verità da centro), Coach Repesa si è trovato a dover scegliere il suo cambio, l’alternativa tra i giocatori di perimetro adattabili. La scelta è caduta sull’uomo per tutte le stagioni: Bruno Cerella.
Brunito ha giocato circa 16 minuti contro Brescia in semifinale e poi 19 contro Cremona in finale. Nella prima gara è stato utilizzato brevemente anche da ala piccola, ma domenica ha giocato solo da ala forte. In questo ruolo ha marcato Marcus Landry nella prima partita, Tashawn Thomas e Raphael Gaspardo nella seconda. Cerella, come ha fatto vedere in passato, ha la forza, la rapidità e la tecnica difensiva per difendere contro giocatori più grossi e alti anche in post basso e può cambiare su tutti i blocchi senza andare sotto. Nell’arco delle due partite, con lui schierato da ala forte l’Olimpia ha vinto 79-50. Contro Brescia, il parziale è stato di 35-11. Contro Cremona di 44-39, ma nella gara con la Vanoli lui era l’ala forte nominale nel quintetto che con un parziale di 25-14 ha spaccato la partita passando da 57-58 a 82-72. Con lui c’erano Kalnietis da playmaker, Dragic da guardia, Simon da ala piccola e McLean da centro.
L’utilità di Cerella è nella sua adattabilità ad ogni esigenza perché impegno totale, dedizione e condizione fisica gli permettono di dare sempre una mano anche quando costretto a giocare in situazione di disagio o fuori ruolo. Da ala forte “finta” ha provato a essere una specie di piccolo Andres Nocioni. Quando ha messo i due canestri da fuori (uno da tre) della fuga definitiva contro Cremona poteva davvero somigliargli.