Dal libro “L’ultimo dei miei eroi” scritto dal giornalista Lorenzo Dallari e da Mario Zaninelli ovvero la vita di Pino Brumatti, indimenticabile campione anche dell’Olimpia Milano della cui Hall of Fame è membro, presentiamo un estratto sulla sua esperienza in biancorosso. Il volume, che costa 12 euro con ricavato im beneficenza, sarà presentato domenica alle 19.00 al Mediolanum Forum prima della gara Olimpia-Virtus Bologna. Chi fosse interessato può richiederlo via e-mail a info@sportepassion.it o in alternativa acquistarlo on-line su amazon.it, ibs.it e hoepli.it
La stagione 1970-1971, la prima dei tre indimenticabili spareggi-scudetto consecutivi con l’Ignis Varese, è stata anche la prima delle tre annate in biancorosso del pivot americano Arthur Kenney, un autentico combattente, tutt’oggi indimenticato campione di Milano: dopo aver giocato nella Power Memorial High School, nelle cui file militava anche Lew Alcindor (poi diventato Kareem Abdul-Jabbar), ha frequentato la Fairfield University ed è stato ingaggiato da Le Mans, partecipante alla massima serie francese. Quel campionato si è concluso con lo spareggio dopo che Milano nell’ultima giornata ha inflitto ben 50 punti di scarto a Udine battendo la Snaidero 138-88 e Varese ha concluso l’intera annata perdendo un solo match, proprio contro Milano per 73-72 alla diciannovesima giornata. Si è giocato a Roma il 3 aprile 1971: a spuntarla è stata l’Ignis 65 a 57, con il Simmenthal che ha issato bandiera bianca dopo aver interpretato in maniera inadeguata il primo tempo, terminato 39-21 per i varesini.
L’unico tra i milanesi a giocare in maniera adeguata questa sfida che valeva il tricolore è stato Brumatti mettendo a segno 16 punti personali (in totale nell’intero campionato i suoi punti sono stati 221). Milano si è consolata nella Coppa delle Coppe superando lo Spartak Leningrado di Alexander Belov nel doppio confronto di finale: dopo aver perso all’andata nell’allora Unione Sovietica per 66-56, nel ritorno il Simmenthal si è esaltato davanti ai propri tifosi e ha giocato una partita superlativa imponendosi 71-52: sono risultate decisive le prestazioni dei lunghi Arthur Kenney e Massimo Masini, capaci di dominare sotto canestro e di chiudere l’incontro rispettivamente con 19 e 16 punti. Per Pino è stato questo il primo trofeo europeo sollevato al cielo.
La stagione 1971-1972 ha visto Milano tornare al successo in campionato dopo 4 anni di digiuno. È arrivato un fantastico “triplete”, con il primo sorriso determinato dalla seconda vittoria consecutiva in Coppa delle Coppe: il 21 marzo a Salonicco il Simmenthal ha superato la Stella Rossa Belgrado per 74-70 con Athur Kenney autentico dominatore dell’incontro grazie a 23 punti e 11 rimbalzi. Pochi giorni dopo, per l’esattezza il 4 aprile, la formazione guidata da Cesare Rubini si è aggiudicata a Roma in rimonta lo spareggio-scudetto per 64-60 contro l’Ignis Varese, grazie anche alla prestazione eccellente di un superlativo Renzo Bariviera, autore degli ultimi 4 punti con due tiri liberi e una schiacciata: per “Barabba” 12 punti esattamente come per Kenney, ma il miglior realizzatore del match-tricolore è stato Brumatti con 14 punti.
È così arrivato il titolo numero 19 della storia biancorossa, festeggiato davanti a oltre 15.000 spettatori che hanno letteralmente gremito il Palaeur: questo bellissimo scudetto è valso al Simmenthal la stella in quanto è stato centrato per la decima volta con la medesima sponsorizzazione. E sempre contro Varese il primo giugno Milano ha conquistato pure la Coppa Italia imponendosi a Torino con il punteggio di 81-77 dopo aver nettamente piegato in semifinale la Mobilquattro Milano per 111-91: Pino, che ha appena chiuso il campionato con 261 punti in 21 partite, ha messo a segno 24 punti pesanti contro i tradizionali rivali gialloblù. Per lui questa è stata la prima e unica Coppa Italia festeggiata in tutta la carriera.
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La prima volta da capitano (stagione 1974-75)
La stagione 1974-1975 è stata caratterizzata dal cambio dell’allenatore: Cesare Rubini, sulla panchina milanese dal 1947, dopo aver conquistato ben 15 scudetti (6 da giocatore e 9 da allenatore) è diventato general manager e ha lasciato il posto a Filippo Faina, l’anno prima assistente di Rubini dopo l’esperienza di Chieti che ha fatto seguito alla sua maturazione nel settore giovanile della società milanese. È stato questo l’anno in cui sono nati il campionato di serie A1 e A2, si è giocata la Poule Scudetto e sono state abbandonate le gare secche di spareggio. L’Innocenti ha dato l’addio dopo 13 anni a Massimo Masini, passato a Rieti, e ha scelto come nuovo straniero Kim Hughes, centro di 2,11 cresciuto all’Università del Wisconsin, scelto al terzo giro dai Buffalo Braves nel draft Nba del 1974: chiuderà al quarto posto nella classifica dei migliori rimbalzisti dietro Jim McDaniels, Chuck Jura e Ron De Vries. Nuovo capitano è diventato Pino Brumatti, scelto perché “più di ogni altro incarna lo spirito, l’essenza, la tradizione del vecchio Simm” come recitava lo year book ufficiale della squadra, e lui è stato capace di trasmettere ai suoi compagni la sua carica e la sua allegria, chiudendo il campionato con 550 punti in 30 partite disputate. Milano ha finito la stagione al terzo posto collezionando 7 sconfitte e lo scudetto è stato vinto per la seconda volta nella storia dalla Forst Cantù che nella Poule Scudetto ha superato l’Ignis Varese.
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L’ultimo campionato milanese (stagione 1976-77)
La stagione 1976-1977 è stata quella del riscatto e dell’immediato ritorno nel gotha del basket: Milano ha chiuso la serie A2 al primo posto davanti alla Fernet Tonic Bologna con 18 vittorie su 22 gare disputate in virtù delle buone prove offerte con continuità da Pino Brumatti, Vittorio Ferracini, Paolo Bianchi, dal danese Lars Hansen e dall’oriundo Charles Menatti. La formula del campionato ha offerto la possibilità di partecipare alla novità dei Play Off Scudetto anche alle prime due squadre classificate al termine del campionato di serie A2. Nel Girone A della Pool Scudetto Milano ha chiuso ultima dietro a Mobilgirgi Varese, Sinudyne Bologna e Fernet Tonic Bologna, però nei Play Off ha conquistato il quinto posto battendo due volte l’altra formazione milanese, la Xerox, militante nel campionato di serie A1. Brumatti ha archiviato la sua ultima annata milanese con 507 punti in 29 partite.
In campo europeo la Cinzano è arrivata fino alla semifinale della Coppa delle Coppe, in cui è stata eliminata in semifinale ad opera della meglio attrezzata Forst Cantù, poi vincitrice del trofeo battendo 87-86 il Radnicki a Palma de Maiorca. Durante l’estate Pino ha lasciato Milano e si è trasferito a Torino.
In dieci anni trascorsi nel capoluogo lombardo ha giocato 251 partite e ha realizzato la bellezza di 3.591 punti, diventando un autentico idolo del pubblico non solo per la sua maestria cestistica ma pure per la sua semplicità, la sua simpatia e la sua disponibilità.