Il nome, ASVEL, significa molto semplicemente Association Sportive Villeurbanne and Éveil Lyonnais ovvero i nomi dei due club che si fusero nel lontano 1948 dando vita al club francese che vanta il maggior numero di titoli, 19. Il club gioca a Villeurbanne, comune dell’area metropolitana di Lione dove la squadra gioca all’Astroballe, un’arena da circa 5.500 spettatori, piccola ma accogliente che tuttavia nel giro di qualche anno sarà sostituita da un nuovo impianto da oltre 10.000 spettatori che sosterrà le ambizioni europee del club. L’ASVEL gioca in EuroLeague con una licenza biennale che sta scadendo e dovrebbe essere sostituita da una licenza permanente a partire dall’anno prossimo. E’ un club con una forte cultura cestistica: l’ex star dei San Antonio Spurs, Tony Parker, è il proprietario, anche se la locale squadra di calcio l’Olympique Lyon è entrata nella società di cui è un membro anche Nicolas Batum, il tiratore francese, cresciuto nel club, che attualmente veste la maglia dei Los Angeles Clippers. Il fratello di Parker, TJ Parker, ex giocatore anche lui, è da quest’anno il capo allenatore, il più giovane di tutta la competizione.
Per l’Olimpia si prospetta una partita difficile: l’ASVEL ha vinto le ultime quattro partite ed è annunciato in eccellenti condizioni di forma. La scorsa settimana ha battuto Baskonia e Stella Rossa a Belgrado. Anche se il grande protagonista è stato Norris Cole, ex playmaker NBA, 42 punti in due partite, è emerso anche il suo vice Matthew Strazel, giovane prospetto francese che ha preso il posto da questo punto di vista di Theo Maledon che sta giocando nella NBA ad Oklahoma City. Di recente, l’ASVEL ha firmato il playmaker Derrick Walton Jr, visto a Kaunas e di recente ai Clippers d Detroit, ma si è infortunato la scorsa settimana e non dovrebbe essere presente.
L’allenamento della vigilia si è svolto a Milano, all’orario canonico delle 11.00: dopo un’ora e mezzo di squadra, i giocatori hanno mangiato in sede come fanno quasi sempre. Per la cronaca, il menu prevedeva riso con polipo e verdure oppure gnocchetti di patate con pesto e pomodorini, come secondo orata al forno oppure pollo al curry. La partenza invece è avvenuta più tardi del solito, sfruttando la distanza limitata tra Malpensa e Lione. L’obiettivo di norma è arrivare in hotel per la cena, come è puntualmente accaduto. Il dopocena è dedicato alle due tiratissime partite di EuroLeague in programma, ma c’è anche tempo per salutare un vecchio amico, Alen Omic, che gioca a Bourg in Francia, e alloggia nello stesso hotel dell’Olimpia.
La storia dell’ASVEL è interessante. Occasionalmente, il club è stato competitivo anche ai massimi livelli europei: nel 1983 giocò la finale dell’Eurocup di allora perdendo contro la Scavolini Pesaro; nel 1997 raggiunse le Final Four di EuroLeague a Roma, un anno dopo aver giocato la semifinale di Coppa Korac contro l’Olimpia di Bogdan Tanjevic. La star della squadra degli anni ’80 era Alain Gilles, leggendaria figura del basket transalpino, membro della Hall of Fame Fiba. In Francia hanno intitolato a lui il trofeo di MVP francese della stagione. Gilles ha vinto otto campionati con l’ASVEL. La sua maglia numero 4 non solo è stata ritirata, ma è stata inclusa nel nuovo logo della società. Il 4 è un numero speciale per l’ASVEL, perché era anche quello indossato dal playmaker americano Delaney Rudd, simbolo della squadra di fine anni ’90.
Una troupe del braccio mediatico dell’EuroLeague è in città per una serie di profili. Prima che la giornata cominci, con la riunione tecnica e poi l’allenamento, Kevin Punter e Zach LeDay dedicano 15 minuti del loro tempo alle telecamere, parlando un po’ di tutto. “Per un po’ hanno detto che ero un buon realizzatore di squadre mediocri, ma io ho sempre avuto fiducia e nei momenti che contano assumermi certe responsabilità non mi ha mai spaventato. Qui sentire la fiducia dei compagni e dell’allenatore è esattamente quello che volevo, ma l’obiettivo è vincere”, ha detto tra le tante cose Kevin Punter che qui a Villeurbanne segnò il canestro della vittoria l’anno passato quando giocava nella Stella Rossa. “Vengo da una famiglia di giocatori di football, ma quando ho provato il basket me ne sono innamorato: ho scelto di venire a Milano insieme ai miei, era il momento di cercare di essere parte di un progetto speciale. Possiamo raggiungere i nostri obiettivi, ma nella misura in cui lavoriamo e pensiamo giorno per giorno. Il tiro da tre è essenziale soprattutto quando gioco da ala forte, è un’arma sulla quale lavoro da tantissimo tempo e continuo a lavorarci ogni giorno in allenamento, adesso con Coach Esposito. Ma il motivo dei miei progressi è nel lavoro svolto per anni”, ha detto invece LeDay.
L’allenamento si è svolto all’Astroballe dalle 12 alle 12.50 circa, con una parte dedicata alla preparazione della partita e un’altra dedicata come di consueto al tiro. L’ultimo frammento è riservato ai tiri liberi, sui due canestri. L’arena è piccola per gli standard di EuroLeague, ma molto elegante e raccolta. Quando è piena, il pubblico si avverte perché le gradinate sono estremamente ripide e anche le ultime file sono molto vicine al campo. Per il momento però resta vuota. Come succede ancora quasi dappertutto.