I ritmi dei playoffs sono infernali. Dopo due partite in tre giorni, facendo la spola tra il Lido e Desio, è arrivato il giorno della trasferta di Trento per gara 3. E’ la terza volta in questa stagione. Un torneo precampionato giocato con mezza squadra a settembre, poi il debutto in campionato con le gambe appannate dal fuso orario (l’Olimpia era reduce dalla settimana americana), appesantite dalla gara con i Boston Celtics, e infine il quarto di finale di Eurocup, coinciso con una fase di forma discendente a seguito della vittori di Coppa Italia. Trento, dunque, dopo il classico allenamento in Secondaria, un po’ di lavoro sui giochi, un po’ di impegno sui rimbalzi, un po’ di tiro, qualcuno in più per Bruno Cerella, e la partenza a metà pomeriggio da Piazzale Lotto per arrivare in Trentino prima dell’ora di cena, in tempo per una riunione tecnica al video.
Pericolo scampato per Alessandro Gentile: a fine primo tempo di gara 2, un colpo al naso fortuito gli ha procurato una vistosa ferita. Si era temuto per la frattura del setto nasale: sarebbe stato il colmo per un giocatore bersagliato dalla sfortuna in questa stagione. Per fortuna, non è successo. Il gonfiore del naso è tutto, per un volta. Gentile in gara 2 ha giocato come fa spesso nei playoffs da trascinatore. E’ andata bene, perché sembrava davvero rotto. Con il gruppo c’è anche Andrea Cinciarini: nessuna illusione di rientro lampo, è con la squadra per proseguire il recupero con preparatori atletici e fisioterapisti, per aiutare i compagni da leader occulto. La sua mattina scorre con Claudio Lomma in piscina.
La riunione comincia alle 11.30 di mattina. Stanko Barac raggiunge prima il Pala Trento per una seduta atletica con il preparatore Giustino Danesi che sarebbe lui pure infortunato ma stringe i denti e allena con una lesione muscolare che in ogf season l’avrebbe bloccato per un mese. Il pullman lascia l’hotel alle 11.30 per il classico walk-through prepartita delle 12. Mentre l’Olimpia prende possesso del campo, Poeta da una parte e Pascolo dall’altra finiscono in solitudine la loro seduta con una serie di tiri dalla lunetta.
Dopo 15 minuti di attivazione, il menù di Coach Repesa prevede una serie di esecuzioni cinque contro zero con due quintetti differenti. Sono impegnati tutti, quindi non arriva da qui l’indicazione che gli appassionati attendono sul nome del giocatore che sarà forzatamente escluso per ragioni di turnover. La procedura dura altri 15 minuti poi il Coach raduna tutti in lunetta, per le ultime raccomandazioni e le indicazioni su come terminare il lavoro (tiri liberi soprattutto).
Nel video, la partenza della squadra da Piazzale Lotto