Destinazione Mosca per la trasferta più fredda di EuroLeague con temperatura annunciata attorno ai meno 12 “ma meno 18 di percepita” corregge il Capitano, Andrea Cinciarini, visibilmente preoccupato. Una settimana dopo l’incubo bianco di Istanbul, una settimana trascorsa comunue nel gelo di Milano, si va a Mosca dove non sarà meno freddo e non ci sarà meno neve. Tutt’altro. “Andiamo a Mosca: sento un ronzio”. È l’immancabile battutona di Dada Pascolo.
La squadra è la stessa: Bruno Cerella ha ripreso a lavorare ma il suo rientro non è vicino; Rakim Sanders invece è sulla via del recupero ma servono ancora un po’ di giorni. Si parte in 11 e si sono allenati tutti negli ultimi due giorni, dopo il derby vinto a Desio. L’ultimo allenamento è durato circa 100 minuti. Poi pranzo alla tavola calda del Forum e il viaggio verso Orio al Serio, da dove l’Olimpia è decollata per la Russia. La compagnia aerea si chiama Poseda. In russo significa vittoria. Magari è di buon auspicio. La puntualità invece no: i 15 minuti di ritardo iniziali sono diventati 50 al momento del decollo. Saranno 60 all’arrivo.
Il CSKA è la squadra campione in carica. Ha perso le ultime tre partite ma questo aggiunge solo difficoltà all’impegno. Due di queste partite erano in trasferta, a Belgrado e Madrid, un’altra in casa ma con il Fenerbahce. Nulla che faccia pensare ad una crisi. Infatti il CSKA resta al comando della classifica.
La partita si giocherà a Megasport, impianto relativamente nuovo (dicembre 2005) che il CSKA ha utilizzato pochissimo fino a questa stagione in cui è stato scelto per le gare di EuroLeague. Contiene fino a circa 13.000 spettatori. La media finora è stata attorno ai 9.000. Il CSKA allinea probabilmente due dei tre migliori giocatori europei che non siano nella NBA, Milos Teodosic e Nando DeColo. Ambedue erano assenti nella partita di Milano ma Kulagin e Antonov furono i protagonisti inattesi di quel successo. Questa volta ci saranno tutti e due.
La storia del club è ovviamente ben documentata. Vinse tre titoli europei già negli sessanta, il quarto nel 1971. La celebre Armata Rossa di Sergei Belov che costituiva il cuore della nazionale sovietica che vinse l’oro alle Olimpiadi di Monaco 1972. Ma negli ultimi 15 anni il CSKA ha dominato la scena in Europa giocando le Final Four a ripetizione, praticamente ogni anno con giocatori anche americani di grande qualità come era JR Holden, come era Marcus Brown e come sono adesso Aaron Jackson o Kyle Hines, il cosiddetto pivot-bonsai.
L’arrivo a Mosca si materializza nella neve verso le 24 locali. Poi il trasferimento in hotel in attesa della giornata di venerdi che comincerà con il walk-through delle 11.