Natale con i tuoi… nel 2019 significa ritrovarsi alle 13.30 a Malpensa e salire sull’aereo per Kaliningrad. Qualcuno ha scartato i regali la mattina prima di partire per l’aeroporto, qualcun altro ha fatto tutto la sera prima. Sensazioni strane per tutte, un Natale insolito, una partita insolita perché si gioca a Kaliningrad in un impianto che mai aveva ospitato una gara di basket prima d’ora. Il CSKA ha gli impianti occupati, sia Megasport Arena che il suo palasport di proprietà, così è stata costretta a inventarsi una soluzione che ripeterà per la partita successiva con il Panathinaikos. Parquet, canestri, attrezzature: tutto arriva da Mosca. In parte anche i tifosi: un nutrito gruppo di ragazzi locali infatti assisterà all’ultima parte dell’allenamento del CSKA alla vigilia e resterà qualche minuto anche a vedere l’Olimpia.
Kaliningrad è una città con sbocco sul Mar Baltico. Giova qualche cenno di storia: si chiamava in origine Konigsberg e diede i Natali al filosofo Emmanuel Kant (la sua tomba rappresenta anche oggi una delle principali attrazioni turistiche locali). Dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne assegnata all’Unione Sovietica di cui era un enclave situato tra Lituania e Polonia. Nel 1992, dopo lo scioglimento dell’Unione, venne consegnata alla Russia. Si chiama Kaliningrad in onore di Michail Ivanovic Kalinin, il primo capo di stato dell’Unione Sovietica.
Due ore e un quarto la durata del volo, ma con un’ulteriore ora smarrita a causa del fuso orario. Una in meno rispetto a Mosca. Anche l’EuroLeague era rimasta spiazzata e aveva indicato l’orario di inizio, le 17 CET (Central Europe Time). Invece si gioca alle 18 perché Kaliningrad ha lo stesso fuso orario della Lituania, ma non della Russia. Quindici giocatori presenti, incluso Nemanja Nedovic che si è riunito al gruppo dopo la partita di campionato con Trento. Hanno “vinto” il viaggio natalizio tra i medici il veterano Ezio Giani, tra i fisioterapisti Claudio Lomma e Alessandro Colombo. Il resto della comitiva è formato dai soliti noti.
Il volo atterra puntuale in una Kaliningrad colpita da pioggia battente. Il pullman dall’aeroporto conduce direttamente all’arena dove il CSKA sta ultimando la sua seduta. Darrun Hilliard è l’ultimo a tirare. Ci sono tante facce conosciute: Daniel Hackett abbraccia Andrea Cinciarini. Sono amici di vecchia data: “Chi avrebbe mai immaginato che un giorno a Natale ci saremmo trovati a giocare insieme in EuroLeague, a Kaliningrad?” riflette Hackett. I due playmaker vengono entrambi da Pesaro, sono coetanei e hanno cominciato assieme. Anche Mike James saluta i suoi vecchi compagni. Ma il più atteso è il Chacho Rodriguez che ha due parole per tutti e infatti va richiamato “all’ordine” per cominciare l’allenamento, mentre Ettore Messina si sofferma a bordo campo con il suo ex presidente Andrei Vatutin. La seduta dura circa 75 minuti. L’impianto è la riproduzione di quelli di Kazan e Krasnodar, contiene 7.000 spettatori, ci sono maxischermi in tutti gli angoli. Nei corridoi adiacenti al campo succede di tutto, ci sono palestre pubbliche e bambini che praticano arti marziali e attraversano gli spogliatoi per raggiungere i loro materassi. Dopo l’allenamento, la squadra si trasferisce in hotel, nel centro della città. Gli ultimi a rimanere a tavola per quella che tecnicamente sarebbe la cena di Natale, con una fetta piccola di Pandoro o Panettone per tutti, sono Riccardo Moraschini e Paul Biligha che seguono fino in fondo sul cellulare il derby di Bologna.