Las Palmas. Gran Canaria. E’ la prima volta dell’Olimpia da queste parti. Spagna, certo, ma con una differenza di un’ora di fuso orario, quattro ore e mezza di volo e anche una quindicina di gradi di divario, probabilmente di più. Non c’è il sole alle Canarie ma la temperatura è mite, la neve è alle spalle. Il CB Gran Canaria partecipa all’EuroLeague per la prima volta: l’ha conquistata accedendo alla semifinale del campionato spagnolo, la passata stagione. Dal 1995 è in pianta stabile nel massimo torneo iberico e per anni è stata protagonista in Eurocup grazie alla capacità di scoprire giocatori nuovi e di alimentare un settore giovanile di primo piano. In EuroLeague ha vinto sei partite, inclusa quella di Milano, un cammino apprezzabile per una debuttante, ma che ha lasciato scorie pagate in campionato. Il coach Victor Garcia, sostituto di Salvo Maldonado, aveva esordito proprio al Mediolanum Forum. Quella sera fu decisivo Marcus Eriksson, stella della Nazionale svedese, che ha avuto l’onore di essere scelto da Atlanta nella NBA con il numero 50 nel 2015 quando giocava ancora nel Barcellona. Non è l’unico giocatore di Gran Canaria che sia finito nel draft: DJ Strawberry nel 2007 fu scelto da Phoenix con il numero 59; sempre nel 2015 con il numero 57 Denver scelse Nikola Radicevic e nel 2017 Azenjs Pasecniks fu addirittura una prima scelta, di Orlando, con il numero 25.

Di contro nell’Olimpia sono stati scelti nel draft Nemanja Nedovic e Arturas Gudaitis, ma nessuno degli americani. Neppure James Nunnally, l’ultimo arrivato, che farà il suo esordio proprio a Gran Canaria. Per lui è stata una settimana folle: domenica pomeriggio era a Los Angeles, lunedì mattina a Monza per le visite mediche, martedì ha svolto due allenamenti, uno da solo, mercoledì allenamento e presentazione. Infine l’ultimo allenamento prepartita (nella foto) e poi il volo lunghissimo per Las Palmas che significa aver trascorso nei cieli del mondo in totale circa 15 ore in quattro giorni. Sono in 13 sull’aereo della squadra: hanno avuto problemi in tanti negli ultimi dieci giorni, non tutti risolti (ad esempio Mindaugas Kuzminskas ha un’infezione all’alluce dolorosissima) ma sono qui in 13. Kaleb Tarczewski ha tolto il tutore dalla mano destra e ha ricominciato a ricevere passaggi, l’aspetto più complicato dopo un’operazione alla mano. Nemanja Nedovic… beh sta facendo il contro alla rovescia per il rientro attraverso il suo account Twitter.

La squadra di Gran Canaria ha origini scolastiche: fu fondata come la squadra del collegio Claret di Las Palmas ma è negli ultimi venti anni che si è trasformata in una realtà del basket spagnolo e anche europeo. Nel 2014 ha inaugurato la Gran Canaria Arena che può ospitare fino a 9.870 spettatori anche se in EuroLeague la media è poco oltre i 5.000 per partita. Tuttavia squadre come Barcellona e di recente lo Zalgiris su questo parquet hanno lasciato punti preziosi. Il capitano è l’ala Eulis Baez, nazionale dominicano di 37 anni, ma la bandiera è Albert Oliver, 41 anni, play-guardia tirato a lucido, infallibile dalla lunetta, tiratore. Contando i 34 anni di Strawberry chiaramente è una squadra con un tasso di esperienza elevatissimo. Kim Tillie, francese che ha fatto il college in America (Utah), ha 31 anni e ha giocato a Baskonia e Olympiacos in EuroLeague. La bandiera storica è però un americano bianco, Jim Moran: ha giocato dieci anni a Gran Canaria e gli hanno ritirato il numero 20. Adesso fa l’allenatore a Portland.

La storia delle trasferte di squadra è ricca di aneddoti, episodi curiosi o contrattempi: a Wroclaw per un torneo precampionato (2013) la squadra arrivò a notte fonda in hotel per scoprire che le camere erano state riassegnate; senza scomodare la “prigione” di Istanbul 2016, a causa di una clamorosa nevicata che chiuse gli aeroporti della capitale turca, basterebbe ricordare il volo da Zurigo cancellato al rientro da Tel Aviv con deviazione su Lugano su un aeroplanino sballottato dai venti; oppure le scarpe per la partita di Gani Lawal perse ad Atene insieme al suo bagaglio fino a episodi minori come il passaporto in scadenza di Ricky Hickman a Istanbul (dove invece richiedono che abbia ancora sei mesi di vita) o di recente il rituale “check” della Playstation di Mike James alla sicurezza. Siccome Jeff Brooks, che ha la stessa consolle, abitualmente si presenta ai controlli “dopo” il compagno, a lui la lasciano passare immediatamente. La trasferta di Gran Canaria sarà ricordata anche per l’assistente allenatore (essendo quattro si può solo provare a indovinare chi sia) che ha dimenticato il documento personale scoprendolo già in viaggio.

Decollo da Malpensa alle 15.45 e arrivo alle 20.30 a Gran Canaria che però sono le 19.30 locali. Il tragitto dall’aeroporto all’hotel non è brevissimo, oltre 20 chilometri e richiede circa venti minuti. L’hotel è collocato sul lungomare, accanto al vecchio palasport del Gran Canaria. La squadra ha preso possesso delle camere alle 20.15 per cenare dopo 15 minuti con l’attenzione generale polarizzata dalla gara Bayern-Fenerbahce in una serata di EuroLeague con quattro gare e già la vittoria del Khimki sullo Zalgiris. Il programma prevede lo shootaround di venerdì mattina alle 12 poi pranzo e in campo alle 21 italiane.

 

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