Mancano 51 giorni al “Celebration Day” del 6 marzo
Nell’albo d’oro dei grandi americani dell’Olimpia tra Antoine Carr, Joe Barry Carroll e infine Bob McAdoo ci fu spazio anche per una meteora di nome Cedric Henderson. Arrivò nell’estate del 1985 quando aveva 19 anni e non aveva neppure finito il college. Innamorato del suo talento atletico, Dan Peterson volle metterlo sotto contratto ma il ragazzo era indisciplinato, senza cultura, e venne tagliato. L’Olimpia era alla ricerca di un sostituto quando Henderson si cosparse il capo di cenere, accettò una riduzione dell’ingaggio e tornò in squadra. “Quando mi dicono che fummo bravi a vincere nonostante Henderson, mi chiedo cosa abbia visto certa gente”, dice Coach Peterson convinto che la squadra del 1985/86 avrebbe meritato la Coppa dei Campioni perché liquidò nettamente le squadre che poi se la giocarono ovvero Cibona Zagabria e Zalgiris Kaunas. Per la cronaca, Cedric Henderson – nato nell’ottobre del 1965 – giocò 40 partite di campionato con 15.5 punti di media, 10.1 rimbalzi e – attenzione – 3.8 palle rubate a partita. Henderson non ebbe una grande carriera: nei draft successivi alla sua stagione di Milano fu chiamato al secondo giro, giocò brevemente nella NBA e poi ebbe una stagione ad Antibes e tre a Roanne in Francia ma il 1985/86 fu l’apice reale della sua carriera.