Wally Walker era un veterano che ai Seattle Supersonics aveva fatto cose importanti. Era una guardia-ala che giocava per la squadra e difendeva forte. L’altro americano scelto dall’Olimpia in vista della stagione 1984/85 era Russ Schoene. Veniva da Seattle anche lui. Era transitato per l’università del Tennessee a Chattanooga e la sua carriera aveva subito un brusco stop a causa di un infortunio piuttosto serio alla schiena. “Penso che avremmo lo scudetto anche senza cambiare nulla”, dice Mike D’Antoni. Ma cambiare non era solo una questione tecnica. Era anche un’opportunità ovvero prendere Joe Barry Carroll, centro di Golden State in disaccordo economico con il club. Con una mossa forte Carroll decise di venire a Milano. E per la prima e unica volta Coach Dan Peterson si trovò a cambiare un americano per scelta.
Schoene era partito male, un sondaggio della Gazzetta aveva indicato in lui il peggior straniero della serie A. Ma nelle ultime gare prima dell’arrivo di Carroll, Peterson intuì progressi e margini di miglioramento enormi. In extremis confermò Schoene e tagliò il veterano Walker.
Come sono andate le cose è noto? Carroll ebbe una stagione devastante, l’Olimpia vinse Coppa Korac e campionato senza perdere neppure una partita di playoffs, Schoene diventò un anno dopo il miglior giocatore del campionato e Walker si ritirò. Coach Peterson aveva avuto ragione.

Nella foto un cinque alto tra Russ Schoene e Joe Barry Carroll.

 

HISTORY LESSON di COACH DAN PETERSON

Nel 1950-51:  Borletti Milano.   Coach:   Cesare Rubini.   Girone Unico:   22-3 (+ un pareggio), per il 1° posto, Campioni d’Italia.   Cannoniere della Serie A:  Sergio Stefanini, 18 punti per partita, uno dei tre nazionali dell’Olimpia con Cesare Rubini e Romeo Romanutti.   L’Olimpia cresceva e aggiungeva campioni ogni anno

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