L’Olimpia rovina la partita di Avellino con un primo quarto bruttissimo, soprattutto in difesa in cui concede 30 punti e il 79% dal campo, così è costretta a giocare in rimonta, ad inseguire, ma sempre sull’orlo del collasso. La Sidigas gioca con più energia, lucidità, vuole vincere di più, comanda la partita dall’inizio e vince meritatamente, 80-68.

IL PRIMO TEMPO – Avellino gioca una gara ispirata, difende aggressivo, attacca i rimbalzi, sfrutta la taglia di Fesenko (6/7 nel primo tempo) e gli errori al tiro di Milano, molti da distanza ravvicinata. I tiri da tre, di Thomas, Randolph e poi anche di Ragland, spaccano la partita. L’Olimpia si avvicina a meno sei (contropiede chiuso da Cinciarini) ma poi incassa due triple e scivola a meno 12, forzando il primo time-out di Coach Repesa sul 21-9. Al rientro, l’attacco confeziona qualche buona esecuzione, con Raduljica che firma sei punti veloci, ma Avellino ha un altro piglio, la difesa non tiene, è devastata dentro l’area da tre giochi da tre punti nel solo primo periodo. Alla fine del primo è 30-15 Avellino. L’Olimpia va un po’ meglio all’inizio del secondo periodo almeno in attacco con la verve di Pascolo e due contropiedi chiusi da Fontecchio e Kalnietis (rubata e coast-to-coast). Il secondo canestro di Pascolo riduce lo scarto a 10 punti con il primo time-out di Coach Sacripanti che arriva di conseguenza. L’Olimpia genera due palle rubate di fila ma segna solo con una schiacciata di Kalnietis sbagliando invece due triple in transizione. Ragland mette la seconda tripla fermando il parziale ma dall’angolo Pascolo (nove punti nel secondo quarto) risponde con la stessa arma. Quando McLean completa un isolamento battendo Fesenko per la schiacciata, l’Olimpia è a meno cinque, 38-33. Joe Ragland (13 nel primo tempo con 5/5 dal campo) aiuta la Sidigas ad uscire dall’impasse con un’entrata su Dragic e una tripla. Avellino allunga ancora sul 45-35 e poi 47-36 all’intervallo con canestro di Ragland sulla sirena.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia esegue bene all’inizio del terzo quarto. Segna Macvan, segna Simon, va in lunetta Cinciarini ma incassa altre tre triple e si allontana ancora nel punteggio, cadendo a meno 15 sul 56-41 quando arriva la seconda bomba (di Macvan) mentre Avellino ne ha già nove. Tra palle perse, errori banali al tiro e difesa rivedibile l’Olimpia precipita a meno 17 su una rubata di Obasohan con schiacciata solitaria incorporata. Un fadeaway di Raduljica e una tripla frontale di Abass valgono il 5-0 che riduce lo scarto a meno 12, alla fine del terzo quarto, 63-51. Avellino si inceppe un po’ in attacco, l’Olimpia riesce nel quarto a controllare meglio i rimbalzi anche se le percentuali non decollano. In tre minuti e mezzo arriva un altro 5-0 timbrato dalla tripla di Sanders. Poi McLean con un jumper e una tripla ricuce a meno quattro. Nel momento migliore della partita di Milano, Marques Green segna da tre e prende fallo da Kalnietis completando il gioco da quattro punti. Ragland sul possesso successivo segna su Dragic e ripristina 11 punti di vantaggio. L’Olimpia raegisce con un 5-0 che include una tripla di Kalnietis. Ma è solo un attimo. Leunen da tre allunga ancora e in pratica è la fine della partita. 80-68 il risultato.

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