L’esordio in campionato non è stato all’altezza del weekend bolognese. L’Olimpia perde 84-78 a Trieste dopo aver guidato per l’ultima volta a metà del secondo periodo. Trieste ha giocato una partita straordinaria soprattutto con i tre esterni, Colbey Ross, Markel Brown e Denzel Valentine, a turno tutti capaci di salire in cattedra e dominare la partita, poi la zampata decisiva l’ha data Jeff Brooks, 6/6 dal campo. L’Olimpia non ha eseguito una difesa all’altezza della situazione, ha giocato sprazzi in attacco, ha perso palloni gratuiti. Possibile che dopo la conquista della Supercoppa fosse necessaria una presa di coscienza. Trieste ha avuto 59 punti dai suoi tre esterni, ma ha anche avuto tanto in momenti cruciali da Ruzzier (tripla allo scadere del terzo pesantissima) e da Candussi. L’Olimpia ha fatto meglio solo a rimbalzo. Troppo poco per vincere davanti a 6.000 spettatori contro una squadra ricca di energia, motivazioni e ben dotata di talento.

Leandro Bolmaro

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte lentamente in attacco con qualche errore al tiro e palle perse che saranno sei alla fine de periodo. Trieste parte con grande intensità soprattutto con i tre esterni e va avanti 9-2 obbligando Coach Messina al primo time-out. Sono Shields e Mirotic a mettere in ritmo l’attacco. Poi Ricci centra una tripla e la gara diventa un botta e risposta continuo. La differenza sono i tiri da tre. Ne mette due Valentine, lo stesso fa Markel Brown che produce 10 punti in otto minuti. L’Olimpia mette la testa avanti alla fine del primo quarto con una correzione di Zach LeDay. All’inizio del secondo quarto tenta di allungare: quando in campo ci sono i due playmaker, Dimitrijevic agisce da suggeritore e Bolmaro usando il suo gioco interno segna tre canestri di fila. Milano schizza a più cinque e appare in controllo. Ma il secondo fallo di Bolmaro costringe Coach Messina a rimettere mano sugli assetti. Ma il problema oltre a sei ulteriori palle perse, alcune su passaggi semplicemente intercettati, è in difesa. A parte il 5/5 dal campo di Brown, sale in cattedra Colbey Ross con un quarto da 14 punti e 6/8 al tiro. Lui, Brown e Valentine sono un rebus che la difesa non riesce a risolvere. Poi sono sostenuti da Jeff Brooks che aggiunge altri sette punti. L’Olimpia si innervosisce e sbaglia qualcosa di troppo anche al tiro. Mirotic è Shields inizialmente rispondono poi un passaggio a vuoto favorisce la fuga di Trieste che tocca gli otto punti di vantaggio prima di chiudere sul 47-40.

Shavon Shields

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia cade a meno 11 in avvio di ripresa prima di dare una sistemata alla difesa. Piazza un parziale di 5-0 e torna a meno sei due volte con la palla in mano e due volte Bolmaro batte tutta la difesa per sbagliare il lay-up. Trieste supera il momento di difficoltà e riparte, capitalizzando gli errori di Milano. L’Olimpia funziona solo a sprazzi. Nel terzo periodo tira male anche da fuori (1/6 da tre). L’ultimo canestro del quarto è una tripla dall’angolo di Ruzzier per il 64-52.  L’Olimpia tenta di nuovo di riavvicinarsi. Si affida all’energia di LeDay che segna dentro e fuori, genera fallo e va in lunetta. Riporta l’Olimpia a meno sei. Dal time-out di Coach Christian, Trieste esce con un Brooks monumentale: segna una tripla, taglia per eseguire una schiacciata e ricaccia indietro Milano. L’ultimo tentativo dell’Olimpia arriva con sei punti consecutivi dì Mirotic. Il divario si riduce fino a cinque punti. Trieste risponde sempre. Markel Brown segna un fade-away difficilissimo. Trieste resta in controllo vincendo meritatamente 84-78.

Zach LeDay

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