Una sconfitta surreale quella dell’Olimpia che quando ha in mano la partita nel quarto periodo – 68-58 – si spegne misteriosamente in difesa, in attacco, in termini di energia. Esce completamente dalla partita, incassa un parziale di 17-0 e “riapre” la corsa al primo posto perdendo 78-71. La seconda sconfitta in due anni a Capo d’Orlando non è neppure la notizia più brutta della giornata, funestata dal quarto infortunio stagionale di Alessandro Gentile, stavolta una lesione capsulo-legamentosa al primo dito della mano destra. L’Olimpia era senza Cinciarini e Lafayette, costretta a spremere all’eccesso un Kalnietis per lunghi tratti ottimo. Ma resta difficile spiegare una sconfitta generata da un 20-3 conclusivo, per quanto cominciato con l’uscita per falli di Charles Jenkins.
IL PRIMO TEMPO – Capo d’Orlando costruisce il primo tentativo di fuga (10-5) sulle triple consecutive di Ilievski e Jasaitis e sugli errori da tre dell’Olimpia (0/3 nel primo). La risposta arriva quando Coach Repesa attinge alla panchina e l’aggressività difensiva specie dentro l’area genera qualche palle recuperata. Gentile dalla media e Kalnietis in contropiede firmano il 4-0 che riavvicina Milano. Sono due canestri di Nicevic, il secondo batte l’orologio dei 24 secondi, e i rimbalzi d’attacco (sette di squadra) a tenere Capo d’Orlando avanti. Il suo buzzer-beater dalla punta della lunetta vale il 20-15 della fine del primo quarto. Laquintana comincia il secondo periodo con una tripla frontale, Jenkins risponde con la stessa moneta dall’angolo, poi Bowers e Sanders si scambiano due schiacciate. Ma la tripla di Basile vale il 29-20 Capo d’Orlando e forza Coach Repesa al time-out. Il vantaggio tocca i nove punti ancora dopo la prima tripla di Ryan Boatright. Un canestro di forza in entrata di Kalnietis, poi due di liberi ancora di Kalnietis e un gioco da tre punti di Batista riavvicinano l’Olimpia a meno tre. Poi Macvan con il semigancio accorcia a meno uno. Qui l’Olimpia ha tre occasioni per superare ma un tiro lo sbaglia Macvan, un passaggio dentro a McLean diventa una palla persa e una tripla di Simon è respinta dal ferro. McLean su un’esemplare esecuzione dell’ultimo gioco chiude il primo tempo. 40-38 Capo d’Orlando.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia parte con la tripla del sorpasso di Kalnietis ma poi Boatirght risponde allo stesso modo, Jasaitis segna un lungo jumper dall’angolo e lo stesso Boatright infila tre liberi dopo la seconda tripla di Kalnietis ripristinando quattro punti di vantaggio per Capo d’Orlando. Attaccando il ferro, l’Olimpia trova un “floater” di Simon, due liberi di Sanders, due liberi di Simon e impatta a quota 50. Poi una palla rubata grazie ad una collaborazione Cerella-McLean su Boatright frutta il nuovo sorpasso, 54-52, e il time-out di Coach Di Carlo. L’Olimpia cavalca il post basso di Batista: gancetto uno contro uno, 1/2 dalla linea e tentativo di fuga sul 57-52. Ilievski provocando d’esperienza il fallo di Cerella blocca il parziale, ma l’Olimpia fa un altro 5-0 con una tripla angolare di Sanders e un 2/2 di Simon, schizzando a più otto. Alla fine del terzo è 62-56 Olimpia. Il vantaggio massimo dell’Olimpia tocca i 10 punti quando Sanders doppia una tripla dalla stessa posizione di Jenkins. Qui però arrivano quarto e quinto fallo di Jenkins: Capo d’Orlando ne approfitta per stampare due triple dai due angoli, un di Jasaitis e Bowers. E’ il 6-0 che riporta l’Orlandina a meno quattro e forza il time-out di Repesa. Ma l’Olimpia in attacco affretta qualche tiro e non segna. Bowers dalla linea e Boatright in entrata completano la rimonta e Jasaitis sorpassa. ma non c’è limite al crollo: Jasaitis, lasciato libero di uscire dal blocco segna da tre, Boatright ruba palla a Kalnietis e all’improvviso il nulla dell’Olimpia nel quarto periodo si traduce in un 17-0 incredibile, poi 20-3 che premia cuore ed energia dell’Orlandina.