In attesa dei playoffs ricordiamo le grandi vittorie dell’Olimpia. I playoffs si svolsero per la prima volta nel 1978/79.

Gara 2, finale 1982: Milano-Pesaro 73-72

Il ritorno dello scudetto a Milano in una stagione cominciata con l’infortunio del nuovo acquisto Dino Meneghin che a gennaio celebrò i 32 anni di età, veniva considerato “vecchio“ e “rotto” e invece avrebbe giocato altri 12 anni in Serie A. La finale fu con Pesaro, rivale fin dal primo giorno, armata di Mike Sylvester, ex stella dell’Olimpia, naturalizzato da Bogoncelli, eroe della Coppa delle Coppe del 1986 vinta mentre in Serie A la squadra retrocedeva e poi ceduto dopo un litigio pesante con CJ Kupec. Ma Pesaro aveva anche Dragan Kicanovic, diavolo serbo con il canestro nel sangue. L’Olimpia con tanti infortuni aveva perso di 45 a Pesaro in stagione regolare. Ma in finale vinse subito nella bomboniera di Viale dei Partigiani e poi in una serie al meglio delle tre gare tornò a San Siro per chiudere i conti. Gara drammatica: il coach di Pesaro, Pero Skansi, tenne Kicanovic in panchina per tutto il primo tempo e sottrarlo a D’Antoni che gli era entrato dentro la testa. Sarebbe stato criticatissimo, ma la Scavolini arrivò a giocarsi la gara fino all’ultimo secondo, anzi era avanti 72-67 con tre minuti da giocare ma non segnò più. Fu John Gianelli a stoppare Sylvester timbrando la definizione di miglior difensore dell’era Peterson tra tutti gli americani passati da Milano. Fu la stoppata dello scudetto davanti a 15.000 spettatori.

Nella foto John Gianelli con lo scudetto sul petto, quello vinto dalla sua stoppata su Sylvester.

 

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