Gara 5 non ha avuto stori. Il 118-63 riflesso dalla valutazione indica una superiorità schiacciante da parte dell’Olimpia in tutto. Reggio Emilia ha solo perso tre palloni in meno ma sono state palle perse non forzate perché a livello di palle rubate l’Olimpia è stata superiore anche in quello. Sei uomini in doppia cifra e un vantaggio costruito nel primo quarto (+ 21) che ha permesso di resistire alla sfuriata di Reggio Emilia con un terzo periodo da 29 punti, oggettivamente troppi soprattutto perché troppi sono stati segnati in contropiede. E’ ciò che non è piaciuto a Coach Repesa. Ecco i fatti salienti di gara 5.

TIRI DA DUE – L’Olimpia ha fatto il 68% da due tenendo Reggio Emilia al 38% con una grande difesa a protezione del canestro. Nel primo qurto l’Olimpia ha fatto 12/14 da due con nove assist su 13 canestri totali e tenuto l’avversario a 2/18. Ancora più rilevante: l’Olimpia ha fatto l’81% da due nel primo quarto, il 53% nel seondo, il 71% nel terzo e il 67% nel quarto periodo. Un grande livello di consistenza. L’attacco alla partita è arrivato nel cuore dell’area, in contropiede. L’Olimpia ha tirato 44 volte da due, 31 nel primo tempo. Ha un po’ cambiato nella ripresa quando si è accontentata di tirare 18 volte da tre conro 13 da due, anche a causa delle scelte difensive reggiane. Ma l’8/18 dall’arco del secondo tempo ha reso questa evoluzione/involuzione indolore.

RIMBALZI – L’Olimpia ha vinto 41-32 ma non è stato un dominio assoluto, anzi Reggio Emilia è stata pericolosa con i cinque rimbalzi d’attacco catturati nel terzo periodo. Reggio ha catturato 15 dei suoi 32 rimbalzi sotto lo specchio offensivo. Ovviamente aver tenuto la Reggiana al 35% dal campo  ha generato 47 possibilità di rimbalzo sotto il canestro di Milano drogando le statistiche.

TIRI LIBERI – E’ il dato più strano di gara 5, perché l’Olimpia ha attaccato l’area e il ferro ma ha tirato appena otto tiri liberi, nessuno nel terzo quarto. Di solito va in lunetta la squadra più aggressiva e che si accontenta meno del tiro da tre. In gara 5 è accaduto il contrario. Se nel seconto tempo, l’Olimpia (13 tiri da due e 18 da tre) si è un po’ “perimetralizzata” conquistandosi appena tre liberi, nel primo con 21 tiri da due e sei da tre certamente ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto e dovuto.

GARA 6 – Ripetere l’approccio di gara 5, attaccare Reggio Emilia prima dentro e dopo accettando i tiri da tre, correre e controllare i rimbalzi, limitando quelli di dinamici di Polonara (sei in gara 5) e andare di più in lunetta perché con otto liberi a Reggio Emilia sarebbe difficile vincere. Ma ovviamente è tutto relativo. Le questioni tecniche e tattiche in questa serie sono cambiate in base all’impianto. L’Olimpia a Milano ha segnato 87, 94 e 97 punti. A Reggio Emilia non ha mai toccato gli 80, il suo “magic number”. Finora il fattore campo è stato determinante. Reggio Emilia in casa è 22-1 e l’unica sconfitta è arrivata contro Sassari dopo un supplementare. Il PalaBigi, qualsiasi sia il motivo, è il più grande alleato della Reggiana. L’Olimpia dovrà cercare di smantellare questa costante.

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

URL Copied to clipboard! Copia link