Dal punto di vista delle statistiche, gara 3 non ha avuto storia. E’ stata simile a gara 2 a parti invertite. L’Olimpia ha fatto meglio a rimbalzo controllando il proprio tabellone (28 rimbalzi catturati sui 33 disponibili) e ha segnato di più dalla lunetta, 12 punti a 9. Ma il resto delle cifre raccontano una storia nettamente a favore di Venezia.

ATTACCO – L’attacco è stato il grande problema dell’Olimpia: pur avendo tenuto Venezia al 36% da tre, accettabile, a sua volta ha fatto 6/26, il 23% e ancora più grave è stata la gestione della palla. 19 le palle perse da Milano di cui 12 rubate da Venezia. Hanno scavato la differeza.

DIFESA – Venezia ha tirato da due con il 54% contro il 53% di Milano ma grazie alle palle rubate ha potuto segnare 4 canestri da due in più (sei dal campo). Il dato oltretutto è fuorviante perché sulle cifre conclusive della Reyer incide il 6/17 da due del secondo tempo 83/13 da tre) quando il suo livello di precisione è scemato ma la gara virtualmente terminata. Nel secondo tempo Venezia è passata da 48 punti a 25, dal 70% da due al 35%. Calo fisico, crescita di intensità dell’Olimpia o semplicemente ha alzato il piede dall’acceleratore?

PALLE PERSE – Sono un problema serio, da eliminare, perché troppo sono state gratuite. L’Olimpia ne ha perse 12 nel primo tempo quando è andata sotto di 17 e di queste 12, otto sono state rubate da Venezia fruttando facili canestri in solitudine. L’Olimpia a sua volta ha rubato in tutta la gara appena cinque palloni e in contropiede non è mai stata pericolosa.

LE CHIAVI DI GARA 4 – Persino superfluo sottolinearle perché l’Olimpia rispetto a gara 3 può e deve migliorare in tutto. Ha tirato troppo da tre permettendo a Venezia di chiudersi in area: nel primo tempo, Milano aveva 10/16 da due ma 2/11 dall’arco con 0/5 nel primo periodo. Il tiro è essenziale, ma lo è di più avere cura della palla per non smarrire opportunità di arrivare alla conclusione e non scoprirsi al contropiede avversario. Questa è una serie a basso punteggio in cui i canestri facili fanno la differenza. Tutto può ridursi ad una questione di tenuta mentale.

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

URL Copied to clipboard! Copia link