Ecco attraverso i numeri l’analisi di gara 1 dei quarti di finale dei playoffs.
LA REGOLA DELL’80 – L’Olimpia adesso è 20-3 segnando almeno 80 punti in campionato, ma due di queste sconfitte sono arrivate segnando esattamente 80 punti (Avellino in casa, Sassari fuori). Significa che in realtà segnando “oltre” 80 punti il record è di 20-1. In gara 1 l’Olimpia ha segnato 86 punti e negli ultimi tre quarti ha sempre segnato più di 20 punti per periodo. Quindi il ritmo è stato quello giusto
I RIMBALZI – Sono una delle chiavi delle gare con Trento perché l’Aquila è la miglior squadra del campionato nei rimbalzi offensivi (in gara 1 ha segnato 25 punti nel terzo quarto quando ha catturato 8 rimbalzi d’attacco). Nell’arco della partita Trento ha catturato il 37.8% dei rimbalzi disponibili sotto il tabellone di Milano, oltre la media stagionale, e con quelli ha vinto la battaglia a rimbalzo 39-38, fatto inusuale per l’Olimpia che normalmente cattura il 53% abbondante dei rimbalzi totali. Ma escludendo il terzo quarto, l’Olimpia sotto il suo specchio ha fatto 20-9 concedendo il 31% dei rimbalzi a Trento, sotto il suo standard sia pur di poco.
LE PALLE PERSE – L’Olimpia ne ha perse 14, ma Trento 16 oltre il 20% dei possessi. Inoltre di queste 16 palle perse 10 sono state rubate da Milano e quindi hanno generato opportunità di attaccare in contropiede o transizione, uno dei cardini del gioco voluto da Coach Repesa.
I TIRI LIBERI – L’Olimpia ne ha tirato uno in meno 28-27, segnando dalla linea gli stessi punti di Trento. Il fatto rilevante è che si è tirato tanto dalla linea, oltre il 40% rispetto ai tiri eseguiti dal campo. L’Olimpia normalmente ha il dato migliore, il 31%, Trento il 27%. Significa che anche in questo l’Olimpia dovrebbe avere un vantaggio su numeri più bassi che non ha avuto in gara 1.
I TIRI – Sono stati la chiave della vittoria: l’Olimpia tiene gli avversari al 31% da tre, il dato migliore del campionato ma Trento – che ha preso 20 tiri dall’arco, leggermente in più rispetto a quanto gradisce (è la squadra che tira meno da tre) – ha fatto il 25% (5/20, 2/14 nel secondo tempo). Milano ha finito per segnare 5 canestri di più dal campo, e pur non tirando bene dall’arco (7/22), si è presa il numero di tiri giusto e ha tenuto Trento al 45% da due (normalmente l’Olimpia permette il 51%). Quindi l’attacco non è stato trascendentale (0.91 punti per possesso) ma la difesa è stata di livello alto (0.75 punti concessi per possesso).
LE CHIAVI DI GARA 2 – 1) limitare i rimbalzi offensivi di Trento come avvenuto nel secondo e quarto periodo (7 totali) in cui l’Olimpia ha vinto 46-29. 2) continuare a sporcare le percentuali di Trento forzandola a prendere tiri da tre che non gradisce chiudendo l’area dove va a cercare punti. 3) alzare il numero di palle rubate per correre, migliorare le percentuali di tiro da tre, mandare Trento meno spesso in lunetta. 4) attivare Esteban Batista: quando ha segnato in doppèia cifra l’Olimpia ha sempre vinto; recuperare l’incisività offensiva di Kruno Simon, perché l’Olimpia era 2-4 con lui sotto la doppia (ora 3-4) ma potrebbe non succedere ancora.