L’analisi delle quattro partite della serie finale sta diventando “facile” nel senso che il look statistico delle partite è cambiato drasticamente tra le gare giocate a Milano e quelle di Reggio Emilia. La Reggiana ha avuto un rendimento offensivo costante segnando 80 punti in gara 1, 81 in gara 3 e 4. Quando si è fermata a 73 – in gara 2 – è stata travolta. Significa più che mai che la soglia dei punti necessari per vincere è attorno a quota 80 come sempre, leggermente sopra. L’Olimpia a Reggio Emilia ha segnato 74 punti di media, a Milano 90.5.
Come superare gli 80 è la chiave per vincere altre due gare in questa serie. L’Olimpia a Reggio Emilia ha perso percentuali da sotto, quindi deve aumentare il numero di canestri facili, in contropiede od eseguendo meglio contro la difesa schierata. Ovviamente il 15/19 di Alessandro Gentile da due nelle prime due partite aveva aiutato molto, anche ad aprire il campo per i tiratori. E’ uno degli obiettivi: ritrovare efficacia nell’avvicinarsi al canestro. In gara 4, l’Olimpia per la terza volta ha vinto la battaglia dei rimbalzi ma a Milano aveva dominato, in gara 3 ha perso e in gara 4 ha “solo” vinto. I rimbalzi permettono secondi tiri ravvicinati od opportunità di contropiede. In queste situazioni a Reggio Emilia il più consistente è stato Jamel McLean che ha tirato 11/13 dal campo e in gara 4 è anche andato 11 volte in lunetta.
I tiri liberi sono un altro problema: nove sbagliati in gara 3 e 10 in gara 4 anche se uno di Rakim Sanders era stato un errore volontario. In gare così strette sono punti facili da capitalizzare meglio. In gara 4 con due tentativi in meno Reggio Emilia ha segnato dalla lunetta tre punti in più.