Mantas Kalnietis ha distribuito 75 assist in questa stagione. Fanno 4.7 di media e valgono il nono posto nella classifica capeggiata da Luca Vitali (Brescia con 7.7  a partita: domenica i due saranno di fronte al Mediolanum Forum, alle 18.15). Ma Kalnietis gioca 19 minuti a partita e sui 40 teorici gli assist sarebbero 10.1. Nessuno, neppure Vitali, ha una media di assist per minuto giocato migliore della sua. Nelle ultime 10 partite ha avuto 6.6 di media con due prove da 10 assist (record carriera in Italia) e una da nove, quella di domenica scorsa a Varese. Nelle tre gare del girone di ritorno ha avuto 25 assist, 8.3 di media.

Kalnietis ha avuto un momento di difficoltà fisico ma ne è uscito a partire dalla gara vinta con Pistoia quando ebbe 10 punti e 8 assist. Che il Coach Repesa lo usi da solo o in combinazione con un altro point-man poco cambia. Kalnietis è un giocatore ad “alto rischio” nel senso che gioca sempre sul filo sottile dell’assist o della palla persa e non tutti i suoi tiri sono presi rispettando la logica del momento. Ma alle volte proprio per questo sono risolutivi. Ad esempio a Istanbul contro il Darussafaka ha segnato la tripla decisiva nel finale di gara. Nella rimonta contro la stessa squadr lui ha messo le due triple che hanno chiuso il terzo quarto (a meno 12 invece che 15) e aperto il quarto, riportando il divario sotto la doppia cifra. Kalnietis ha il 44.7% da tre nel campionato italiano, ha il 39.3% in EuroLeague. Come tiratore non è mai stato così sicuro e paga l’appannamento conseguente alla lunga estate olimpica quando tra l’altro nella Lituania giocava più di ogni altro.

Trenta anni compiuto a settembre, padre di tre bambini bellissimi, prodotto puro della scuola lituana, è a Milano da un anno. E’ un giocatore di grande generosità e un compagno di squadra perfetto: rispetta la leadership di Cinciarini (“Il nostro giocatore più importante perché tiene tutti assieme”), è amico di lunga data di Kruno Simon (“Giocavamo assieme anche a Kuban”), si affanna ad imparare l’italiano (“Imparo qualche parola e poi cerco di usarla bene”), fa dannare gli allenatori quando esagera ma mai per l’atteggiamento (“Ok, a volte sbaglia, forza un passaggio o tira troppo presto nell’azione ma ci prova sempre”, dice Repesa) e ci sono partite in cui la sua difes è letale.

E’ successo domenica a Varese quando ha cancellato dal campo Dominique Johnson soprattutto nel primo tempo, il bomber principale avversario, 18.3 di media entrando nella partita. 13 ma con 3/16 dal campo contro l’Olimpia.

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