Il quinto trofeo degli ultimi sette assegnati in Italia, il sesto dell’era Armani è stato anche il secondo conquistato in Romagna dopo la Coppa Italia di Rimini. Un grande momento nella storia di questo nuovo ciclo, considerate le novità (capo allenatore e giocatori), il ritardo con cui si sono presentati cinque elementi della squadra che ha giocato o il semplice fatto che quelle di Forlì fossero le prime gare che questo gruppo ha giocato rispettando le regole del campionato italiano. Quindi l’obbligo di schierare cinque italiani, di non superare i tre americani, di dover preservare il limite massimo di 16 tesseramenti nell’arco della stagione. A causa di tutto questo ovviamente Kaleb Tarczewski, in quintetto virtualmente per tutta la preseason, non ha potuto giocare. L’Olimpia ha comandato virtualmente 80 minuti su 80. Ha superato la notte di febbre di Andrew Goudelock e la perdita di Marco Cusin dopo due minuti della finale.
Qualche cifra: Andrew Goudelock 38 punti in due gare, 10/15 da due; Jordan Theodore 39 punti, 12 rimbalzi, 11 assist, 16 falli subiti; Amath M’Baye 24 punti e 12 rimbalzi; Arturas Gudaitis 18 punti e 18 rimbalzi in 49 minuti di utilizzo. L’Olimpia ha fatto 17/41 da tre.