Venerdì alle 20.30 il Pentagono di Bormio saluta il quinto anno consecutivo di training camp valtellinese dell’Olimpia con l’impegno più probante, contro il Galatasaray Istanbul, due anni fa vincitrice dell’Eurocup e lo scorso anno in EuroLeague (1-1 contro l’Olimpia). Ci sono anche degli ex in campo: Vlado Micov ha giocato tre anni al Galatasaray, Richard Hendrix è stato a Milano poco, all’inizio della stagione 2012/13. E’ una gara oltremodo impegnativa perché il Galatasaray non è afflitto dalle assenze che stanno investendo l’Olimpia. Come contro il Tofas Bursa, sarà l’occasione per verificare non tanto lo stato di forma quanto la durezza mentale, la capacità di reggere di fronte alle difficoltà. L’Olimpia ha svolto un solo allenamento tra le due gare con lavoro un po’ più intenso per Cory Jefferson, tenuto prudentemente a riposo contro il Tofas. Finora tutti hanno giocato bene a sprazzi, o in qualche partita. Amath M’Baye è stato il più brillante contro il Tofas ma contro Cantù il migliore era stato Jordan Theodore e flash di qualità sono stati esibiti da Andrew Goudelock, da Vlado Micov, da Simone Fontecchio. In crescita Kaleb Tarczewski: la gara contro il Tofas è stata la migliore per lui. Lo stesso vale per Zoki Dragic, calato alla distanza ma ottimo nel primo tempo. Tutti questi alti e bassi fanno parte della normale situazione di inizio settembre. L’Olimpia dopo la gara con il Galatasaray giocherà altre quattro gare, contro il Khimki mercoledì 13 a Desio, contro Reggio Emilia (e poi una tra Pistoia e Pesaro) nel weekend di Lucca e il 20 a Cremona. Poi toccherà alla Supercoppa.

IL GALATASARAY – E’ cambiato molto perché reduce da una stagione mediocre. Il playmaker è Alex Renfroe, passaporto bosniaco, un 31enne che ha giocato ovunque in Europa, anche in Italia a Brindisi ma in A2. Lo scorso anno era al Barcellona. E’ un mancino che crea per gli altri. Gli esterni del quintetto sono il veterano Emir Preldzic che ha sempre giocato sul perimetro pur essendo 2.06 ed è un point-forward con un buon tiro sugli scarichi; e Scotty Hopson, altro veterano delle leghe europee (anche all’Efes) e terrificante tiratore. DaJuan Summers, l’ala forte, è stato brevemente allenato da Simone Pianigiani a Siena: è un giocatore che apre il campo e va a rimbalzo d’attacco. Il centro è Rakeem Christmas, braccia lunghe, atletico, anche lui notevole rimbalzista d’attacco e stoppatore, uno che va al ferro. Dalla panchina partono Dwight Hardy, ex del campionato italiano (Pistoia, Bologna), fisico da playmaker e gioco da guardia, Richard Hendrix, altro rimbalzista d’area, più TJ Cline, un 4 che tira da fuori, e il turco Yagmur, un playmaker solido. Ege Arar è un 20enne turco atletico, una promessa che sta sbocciando.

IL TEST – L’Olimpia ha sofferto la fisicità e la taglia del Tofas Bursa, tanto che i rimbalzi offensivi sono stati il primo motivo che ha permesso alla squadra di Orhun Ene di rientrare in partita nel terzo periodo o di non soccombere in altri momenti. Ma il Galatasaray propone un livello di fisicità ancora superiore perché ha esterni di oltre due metri e lunghi dinamici che vanno a rimbalzo con aggressività da Christmas a Hendrix a Summers. In questo momento l’Olimpia non ha tanti lunghi, non ha Young, non ha Cusin, non ha Pascolo e Cory Jefferson è distante dalla miglior condizione fisica. Quindi le difficoltà non mancheranno, inclusi i mismatch fisici tra gli esterni del Galatasaray come Preldzic e Hopson e quelli di Milano soprattutto Goudelock e Dragic. Proprio per questo sarà una gara che comincia in salita ma proprio per questo darà indicazioni importanti allo staff tecnico a due settimane dal primo trofeo stagionale.

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