Il Fenerbahce non ha Jan Vesely e Kostas Sloukas, ma è duro, centratissimo al tiro, gioca la partita che voleva e nella sostanza la domina con l’esecuzione offensiva e la difesa. L’Olimpia subisce il gioco interno di Kalinic, le palle perse, non ha continuità, tranne qualche minuto nel terzo periodo in cui lavorando bene in attacco si procura tiri liberi e si avvicina a tre punti di divario. Succede di nuovo all’inizio del quarto periodo, ma è solo un attimo. Troppi giocatori sono sotto tono, la squadra rimedia tre falli tecnici, quello di Tarczewski è molto condizionante perché genera problemi di falli che cambiano il volto della partita. Al Fenerbahce riesce tutto, la difesa dell’Olimpia alla lunga cede. Il finale è spietato, 104-90.

IL PRIMO TEMPO – Muhammed Ali (Bobby Dixon) attacca la partita usando la sua arma preferita, il tiro da tre. E’ lui con otto punti nei primi cinque minuti (13 nei primi dieci) a guidare il primo allungo del Fenerbahce, sostenuto anche dal gioco interno di Duverioglu, mentre l’Olimpia è più incisiva quando può correre rispetto a quando cerca di attaccare la difesa schierata, condizionata da tre palle perse rapide. Il Fenerbahce schizza sul 16-9, quando Milano risponde con una tripla di Micov e due liberi di Nunnally. Kalinic forza il secondo fallo di Brooks. Un gioco da tre punti di Tarczewski riavvicina l’Olimpia, poi Datome colpisce dall’arco e il Fenerbahce chiude il primo periodo avanti 22-17. Con Kalinic, il Fenerbahce schizza a più sette, Jerrells risponde con una tripla e, con il supporto di Kuzminskas, l’Olimpia resta aggrappata ad una partita inusuale perché Coach Obradovic allarga il campo, giocando con Datome e Kalinic da lunghi obbligando Pianigiani ad abbassarsi a sua volta, spendendo Burns da cinque. Una penetrazione di Kuzminskas e un gioco da quattro di Nunnally impattano la gara a quota 30. Il Fenerbahce dopo il time-out torna a riproporsi in un assetto più tradizionale con Melli da cinque e piazza subito un parziale di 12-2. Il vantaggio tocca i 13 punti sul 48-35. Jerrells ha la squadra sulle spalle, mette una tripla, poi Nunnally firma due liberi (13 nel primo tempo) e il parziale di 5-0 riporta lo scarto a otto punti, ma all’intervallo è 52-42 Fenerbahce.

IL SECONDO TEMPO – Nunnally con sette punti consecutivi si mette l’Olimpia sulle spalle anche se ogni minimo break è frsutrato dalle triple, una di Guduric, un’altra di Ali, poi addirittura un rimpallo rocambolesco di Melli che anticipa il quarto fallo fischiato a Tarczewski. Così il divario si riduce a sei punti ma poi torna ai livelli precedenti. Qui Pianigiani, sotto 62-52, deve ricorrere a Brooks da centro nominale con Micov da ala forte accanto a tre piccoli. Mike James con un 3/4 dalla lunetta, Micov con un lungo due poi anche Nunnally dalla linea ricuciono di nuovo a meno sei, poi Micov a meno cinque e James a meno tre sul 69-66. Qui il Fenerbahce riordina difesa e attacco con un’entrata di Guler e due tiri liberi di Datome replica con un 4-0 che scava di nuovo sette punti di margine. Nunnally con una prodezza firma però l’ultimo canestro del terzo periodo che si chiude sul 73-68 Fenerbahce. Pianigiani va con quattro guardie più Brooks. L’Olimpia torna a meno tre con l’energia a rimbalzo d’attacco di Nunnally. Ma la risposta fisica del Fenerbahce è micidiale: 10-0 con tripla di Mahmutoglu dopo una sfuriata di Kalinic. Dopo il time-out di Pianigiani, Nedovic mette una tripla ma contro il quintetto piccolo, Kalinic va spalle a canestro e distrigge la difesa di Milano sui mismatch. Il vantaggio del Fenerbahce esplode a 15 punti, poi va anche oltre quando l’Olimpia perde fiducia e cede.

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