I genitori di Arturas Gudaitis erano due lottatori. Può essere che il centro lituano sia diventato così forte e potente grazie a loro. Sicuramente è così. Ma lui non ha mai pensato di diventare un peso massimo: il basket l’ha davvero rapito a 15 anni ma poi è stato amore profondo. Ecco la sua confessione a Olimpia Milano Tv.
Gli inizi – “Tutti in Lituania amano il basket, abbiamo sempre avuto una nazionale forte, fin dagli anni ’90. Quei giocatori sono stati un esempio per me, vederli mi ha dato l’ispirazione per diventare un giocatore di basket”.
Cosa puoi dare all’Olimpia – “Soprattutto tanta energia, cerco sempre di prendere ogni rimbalzo disponibile e fare le cose che aiutano a vincere. A tutti piace segnare ma a me va bene anche non farlo”.
Quando fu scelto nei draft NBA – “Sì, sono stato felice. Ricordo quel giorno, ero in America: per ogni giocatore di basket penso sia un onore venire scelti da un club NBA. E’ come un segnale che quanto hai fatto fino a quel momento è stato fatto bene”.
L’Eurocup dell’anno passato da rivelazione – “Mi ha dato fiducia, quando giochi bene quella fiducia te la porti nella partita successiva. E’ normale. Ogni giocatore quando giochi bene poi ha più fiducia. E ora che comincio un nuovo capitolo della mia carriera, a Milano, in EuroLeague, spero di giocare bene come in Eurocup”.
La Nazionale – “E’ stato solo un po’ triste il modo in cui è finita, troppo presto, perché avevamo il talento per competere per una medaglia, ma lo sport è così, queste cose succedono”.
Prime impressioni su Milano – “Tutto qui è di alto livello, la squadra è ricca di storia, come ho detto giochiamo l’EuroLeague, i compagni di squadra… non saprei cosa dire di più”.
L’impatto sulla Supercoppa – “Il mio stile di gioco è basato sull’energia e sull’aiutare la squadra a vincere. I giocatori come me non hanno bisogno di tanto tempo per essere utili. Un point-guard magari ha bisogno di sentirsi in mano tutta la squadra, ma per il tipo di giocatore che sono io, quello che devo fare è il lavoro sporco. Come a tutti mi piace segnare ma il mio mestiere è fare il lavoro sporco, aiutare la squadra. Ecco perché è sembrato facile”
Le aspettative – “Lavorare tanto e vedere cosa accade. Non posso dire vogliamo fare le Final Four o vincere. Naturalmente i nostri obiettivi sono importanti ma quello che dobbiamo fare è lavorare e vedere cosa accade”

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

URL Copied to clipboard! Copia link