Non c’è stata la disperata reazione auspicata. Non c’è stato soprattutto nessun tipo di energia e lucidità. Trento ha comandato gara 5 dall’inizio come ha fatto in quattro partite di questa serie, che ha vinto nettamente e meritatamente. 102-82 il finale di gara 5. L’Olimpia è arrivata a questa partita sulla scia di un progressivo scollamento tecnico aggravato dagli infortuni, quello di Kruno Simon e infine proprio alla vigilia anche di Davide Pascolo (Zoran Dragic si era infortunato a mrzo), che ha provato a giocare su un ginocchio offeso ma non ce l’ha fatta oltre i primi sette minuti e mezzo. Così con un roster assottigliato, pagando i difetti di tante partite, soprattutto in difesa, l’Olimpia è crollata. Trento approda in finale per la prima volta nella sua storia. L’Olimpia chiude anzitempo la stagione: non è riuscita a ripetersi e proprio come nel 2015 si è fermata in semifinale. Fallito l’obiettivo della tripletta italiana: la Supercoppa di Milano e la Coppa Italia conquistata a Rimini restano senza la compagnia del trofeo più atteso.

IL PRIMO TEMPO – Per la prima volta sono gli attacchi e non le difese a dettare i ritmi dei primi minuti in cui la gara va in altalena. L’Olimpia prende quattro punti di vantaggio sull’8-4, dopo l’11-8 (tripla di Hickman) si espone al contropiede di Shields e incassa un parziale negativo di 8-0 nel quale ci sono nove punti di Sutton. Trento corre, va in contropiede, trova anche canestri da tre, con Sutton e Craft, prende in un attimo nove punti di margine sul 24-15 (parziale interrotto da un gioco da tre e una palla rubata con canestro incorporato di Abass). Il 5-0 serve a chiudere il primo periodo a meno quattro, 20-24. Una tripla di Fontecchio riporta Milano a meno tre ma è subito cancellata da due canestro e fallo, di Gomes e Hogue, che ripristinano otto punti di separazione. L’Olimpia alza l’intensità difensiva: non trova la misura nel tiro da tre, ma riesce a sporcare qualche trama di Trento, ad alimentare un po’ il contropiede. Quello chiuso da McLean su assist di Kalnietis la riporta una volta di più a meno tre per il time-out di Coach Buscaglia. Sanders con cinque punti consecutivi impatta a 39. Flaccadori con una tripla frontale rimette Trento avanti, Cerella con una palla rubata ricuce a meno uno e all’intervallo è meno tre, 46-43.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia attacca la ripresa con un triplone da otto metri di Sanders ma su una palla persa e un fallo non chiamato su Tarczewski, Trento costruisce due contropiedi, il secondo concluso da una tripla di Shields che vale il più sette e il time-out urgente di Coach Repesa. E’ Sanders a prendersi la squadra sulle spalle ma i suoi canestri non sono sostenuti dalla difesa che incassa 15 punti in cinque minuti trascinando Milano a meno otto ma il momento no si aggrava quando anche in attacco il leit-motiv diventano le palle perse. L’Olimpia segna poco (15 punti) ma soprattutto smette di difendere, commette falli banali, manda Trento in lunetta e concede 33 punti per il 79-58 che chiude il terzo quarto. Gli ultimi 10 minuti sono quelli che chiudono la stagione anche se almeno ci sono stati momenti di reazione ed energia pur con troppi errori e un ritardo troppo consistente per essere annullato. 102-82 il finale, Trento vince la serie 4-1.

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