Sergio Rodriguez scherza. “Ho pensato di chiedere a Saras Jasikevicius un consiglio, perché sto cercando di vincere l’EuroLeague con la mia terza squadra e lui l’ha fatto con quattro, ma poi ho rinunciato perché probabilmente mi avrebbe dato informazioni sbagliate”. “Potresti tirare con la mano sinistra”, risponde l’allenatore del Barcellona. Momenti leggeri, divertenti della conferenza stampa che introduce la semifinale di domani tra Olimpia e FC Barcellona. Ettore Messina scherza anche lui: “Spero di tornare qui a parlare con i media sabato e magari per allora avrete imparato a pronunciare correttamente il mio nome”, ride. L’accento di Ettore per gli stranieri è sempre sulla o. Rodriguez incontra Will Clyburn, che l’ha preceduto sul palco e con il quale ha giocato a Mosca, in un corridoio, poi si ferma a parlare con Juan Carlos Navarro, il general manager del Barcellona, ex compagno di Nazionale, e con Nikola Mirotic con il quale ha giocato nel Real Madrid. Mirotic sottolinea di essere l’unico sul palco a non aver mai vinto l’EuroLeague, ma ovviamente è stato dal 2014 al 2019 nella NBA. Tutto avviene nel backstage, in un angolo della Lanxess Arena.
E’ stata un’altra giornata lunga, la vigilia, di queste Final Four. L’Olimpia si è allenata alle 19.30: prima solo spazio per i media, anche nei minuti precedenti l’allenamento. Tocca a Kyle Hines e Malcolm Delaney parlare con i giornalisti europei. Gli argomenti sono i soliti: la leadership e l’esperienza di Final Four dei veterani di Milano che va a cozzare contro la lunga lontananza dell’Olimpia intesa come club da questo palcoscenico; il peso delle due partite di regular season vinte dal Barcellona; il pronostica che pende dalla parte blaugrana. La presenza di Delaney, l’unico ex, è elemento di curiosità. Nonostante qualche tentativo, il playmaker dell’Olimpia devia l’attenzione dal suo passato da ex: “Preferisco molto di più concentrarmi sulla mia squadra, su quello che vogliamo fare per vincere questa partita. Sappiamo di dover giocare una delle migliori partite dell’anno”, dice.
Coach Messina, Shavon Shields, Gigi Datome e Kevin Punter si sottopongono, in quella che in gergo si chiama mix zone, alle interviste collettive soprattutto con le televisioni presenti. Tra queste c’è Nova, la televisione greca, presente in massa nonostante l’assenza di squadre elleniche e giocatori greci, che esibisce come commentatore Ioannis Bourousis, che per due anni ha giocato a Milano ed è rimasto affezionato all’ambiente. Bourousis ha anche giocato con Sergio Rodriguez al Real Madrid. Si parla molto, con Shields e Punter, della loro mancanza di esperienza a livello di Final Four. Vero, ma Punter ha vinto due volte le Final Four di BCL. Il livello non è lo stesso, ma il tipo di evento è simile.
La squadra ha preso possesso di quello che sarà il suo spogliatoio per un weekend. Ogni angolo riservato ad un giocatore è arredato con la sua immagine oltre che con il numero. Non è uno spogliatoio grandissimo, ma la personalizzazione di ogni spazio è apprezzata. L’allenamento inizia alle 19.30. I primi dieci minuti sono aperti ai media, poi diventa tutto più intimo. Il Barcellona segue, è l’ultima squadra ad allenarsi. Alle 21 suona la sirena di fine seduta, in breve si raggiunge l’hotel per la cena che chiude la giornata, chiude la vigilia.