Ogni vigilia di Final Eight è contrassegnata dalla rincorsa ad attribuire i favori del pronostico. E’ una tentazione cui nessuno sa resistere anche se la storia insegna quanto siano aleatorie queste competizioni in cui una sola gara – addirittura un solo quarto come successe due anni fa nei quarti di finale con Sassari dopo tre periodi dominati – possono compromettere o cambiare tutto. E’ persino possibile che il pronostico cambi in corso di svolgimento, perché una vittoria può modificare fiducia, entusiasmo, equilibri. La favorita di tutti è l’Olimpia ma è così quasi per definizione da molti anni anche se Milano non vince la Coppa Italia dal 1996 e quindi attribuirle per diritto divino il pronostico sembra più una moda che una convalida della storia.

Reggio Emilia è la squadra numero 1 del tabellone – questo è un dato di fatto -: era in testa alla fine del girone di andata e lo è anche adesso (come Cremona). Ha perso una partita in più dell’Olimpia ma ha vinto lo scontro diretto. E ha vinto la Supercoppa alla quale partecipavano quattro delle squadre presenti al Forum, quindi qualcosa significa. Le sue quotazioni non sono alle stelle perché ha accusato tanti infortuni di recente. Ha appena recuperato Rimas Kaukenas, che questa Coppa l’ha vinta a raffica con Siena, ma ha perso Darijus Lavrinovic, per quanto fosse già intervenuta sul mercato prendendo in quel ruolo Vladimir Golubovic. In più ha pescato una “numero 8” insidiosa: Avellino dalla fine del girone di andata in cinque partite ha ribaltato la classifica.

Avellino è la squadra più in forma: ha vinto le ultime sette partite – anche questo è un dato di fatto – e nella classifica parziale del girone di ritorno è prima. La sua è una striscia pesante perché confezionata battendo tre le altre Reggio Emilia, Trento a Trento e l’Olimpia a Milano. Le ultime due vittorie sono state confezionate con rimonte prodigiose, ad esempio segnando 20 punti in cinque minuti al Forum. James Nunnaly nel girone di ritorno viaggia a 20.4 punti di media

Sassari è la detentrice del trofeo: dei primi sette uomini di quella squadra sono rimasti solo David Logan (17.4 punti, 4.0 assist, 45.7% da tre in stagine), che però fu MVP della Coppa Italia 2015, e Kenny Kadji, ma la stessa filosofia di gioco pur cambiando allenatore. Poi sono gli stessi anche gli italiani che completano l’organico rendendolo più profondo, Brian Sacchetti, Jack Devecchi, Matteo Formenti.

Trento è considerata da Coach Jasmin Repesa una possibile sorpresa, se di sorpresa si può parlare, visto che questa squadra ha finito quarta la scorsa regular season ed attualmente è tra le 16 migliori di Eurocup alla prima partecipazione. Repesa la considera insidiosa “perché si vince imponendosi in tre gare in tre giorni e Trento ha una grande fisicità”. Non si riferisce solo a Julian Wright, il suo centro verticale (15.1 punti, 7.2 rimbalzi, 1.1 stoppate), ma anche agli esterni come Sutton, Lockett, Sanders, tutti compatti fisicamente, atletici, duri da morire. Trento seguendo questa linea di pensiero può diventare pericolosa una volta scollinato il debutto con Pistoia. E ha aggiunto Jared Berggren proveniente da Cantù.

Pistoia e Cremona hanno problemi fisici innegabili. I toscani sono durissimi, come hanno dimostrato anche contro l’Olimpia, e Alex Kirk propone rebus difficili da risolvere perché forse è l’unico centro autentico, di stazza, che va marcato anche sulla linea dei tre punti quando normalmente i centri in difesa sono abituati ad attendere il loro uomo in mezzo all’area. Ma Pistoia si presenta senza Ron Moore e Ariel Filloy, i due playmaker infortunati. Cremona ha recuperato Tyrus McGee, cifre degne del miglior sesto uomo del campionato, ma Luca Vitali, il motore della squadra, è in dubbio. Però ha numeri da grande squadra difensiva e il sistema di gioco è sano e può ovviare a tutto.

Venezia non ha Hrvoje Peric, infortunato, ma una squadra esperta, di veterani (a parte Kaukenas nessuno è più smaliziato di Tomas Ress in Italia, nessuna guardia straniera ha più vissuto di Phil Goss e nessuno tira meglio di Michael Bramos) che era partita per vincere lo scudetto. E’ stata eliminata dall’Eurocup al secondo turno, ha perso spesso in volata e questo ha appesantito la sua classifica. Ha cambiato allenatore in settimana rinunciando a Carlo Recalcati per il suo assistente Walter De Raffaele. Sono situazioni anomale, mai controllabili. “Li abbiamo affrontati due volte, li conosciamo, sappiamo cosa dobbiamo fare per prepararci bene – dice Jasmin Repesa – ma dovremo giocare con umiltà, quindi nel senso giusto”.

Ed eccoci all’Olimpia che non avrà Alessandro Gentile, punta di diamante, potenziale “go-to guy”, capocannoniere della prima fase di Eurolega a 20.5 di media. La presunta profondità dell’organico è meno significativa in Italia dove l’obbligo dei cinque italiani riduce le dimensioni della panchina. Coach Repesa dovrà scegliere tra i suoi stranieri i più adatti ad ogni gara cominciando da quella con Venezia. “Sappiamo quali sono i nostri vantaggi, ad esempio giochiamo a Milano, e i nostri svantaggi, ad esempio stiamo inserendo tre nuovi giocatori importanti e non è mai facile”, dice Repesa. Mantas Kalnietis e Rakim Sanders hanno giocato tre partite finora, Esteban Batista solo una. Digerire i giochi, le regole difensive richiede tempo. Bisogna farlo giocando partite che d’ora in poi saranno decisive. In passato il fattore campo non ha aiutato granché, perché comunque certe condizioni ambientali rimarranno diverse dal solito vista la neutralità della competizione. Nessuno degli otto allenatori presenti ha vinto la Coppa Italia, ma Repesa ha vinto sei coppe nazionali in carriera. E’ atipico che due allenatori su otto siano “subentri”: di solito chi arriva alle Final Eight non ha mai vissuto situazioni tali da generare esoneri. De Raffaele ha sostituito Recalcati; Marco Calvani ha rimpiazzato Romeo Sacchetti. I due coach usciti di scena erano i più anziani del campionato italiano, con Cesare Pancotto di Cremona. “Arriviamo primi in classifica, siamo andati avanti in Eurocup, non capisco perché questa Coppa Italia dovrebbe svoltare la nostra stagione. In quale senso? – dice Repesa – Tutti hanno scritto che avevamo poco talento attorno a Gentile ma senza Alessandro per due mesi siamo comunque primi, questi ragazzi hanno dimostrato che certe teorie erano false, sbagliate. Non so se vinceremo questa Coppa, lo vorrei per la proprietà, per chi lavora in società, per la serietà di questi ragazzi e per i tanti tifosi che ci stanno seguendo sempre con passione, ma non posso prometterlo. Però siamo determinati a fare tutto quello che serve per riuscirci”.

 

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