L’Olimpia gioca (alle 17.00, diretta su Eurosport 2 ed Eurosport Player) contro l’Allianz Trieste la sua ultima partita di campionato prima delle Final Eight di Coppa Italia. La settimana prossima avrebbe dovuto giocare a Roma, ma a causa del ritiro della squadra capitolina osserverà invece un turno di riposo. Poi ci saranno le Final Eight e quindi la pausa per le Nazionali. In altre parole, dopo la gara con Trieste, il prossimo impegno di Serie A sarà tra circa un mese contro la Fortitudo ancora in casa. L’Olimpia arriva a questa sfida dopo l’ennesima settimana sovraccarica di impegni, con due turni di EuroLeague alle spalle, anche se ambedue in casa e quindi senza viaggi ad appesantire il calendario.

COACH ETTORE MESSINA – “Trieste viene da una bella vittoria contro Varese, è una squadra di tiratori e quindi richiederà un notevole sforzo difensivo. Quindi il primo obiettivo sarà trovare le energie per sostenere questo sforzo, ma viene da una settimana molto bella e ci terremmo a chiuderla nel modo migliore. Saremo senza Jeff Brooks e anche Paul Biligha (risentimento alla coscia sinistra, ndr) non sarà utilizzabile quindi dovremo prestare grande attenzione a distribuire le risorse nella maniera corretta”.

GLI ARBITRI Gabriele Bettini, Michele Rossi, Giacomo Dori.

TRIESTE – Con 8-8 dopo la vittoria su Varese nel recupero infrasettimanale, Trieste è in zona playoff dopo aver già conquistato l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia. Il playmaker Juan Manuel Fernandez, argentino di passaporto italiano ma scuola americana (Temple), ormai è una bandiera che produce 9.2 punti e 5.5 assist per partita. Il suo cambio è Tommaso Laquintana, 7.1 punti di media in 20 minuti di utilizza. La guardia è Milton Doyle, un tiratore da 8.0 tentativi dall’arco trasformati con il 37.5% e primo realizzatore di squadra con 13.5 di media. La rotazione dei piccoli è completata da un’altra bandiera, Daniele Cavaliero. Davide Alviti è il secondo realizzatore di squadra con 11.3 a partita, ma soprattutto ha il 50.7% da tre e contro Varese ha fatto 6/6. Matteo Da Ros è un milanese che a Trieste ha trovato il proprio posto e può giocare nelle due posizioni di ala. Andrejs Grazulis è un’ala forte lettone che gioca vicino a canestro, da 9.3 punti e 6.6 rimbalzi a partita. Il centro è l’argentino Marcos Delia, medaglia d’argento ai Mondiali del 2019, 10.4 punti a partita con 4.7 rimbalzi. Lo sostiene l’atletico Devonte Upson, 6.6 punti e 4.3 rimbalzi per gara.

I PRECEDENTI VS. TRIESTE – La Pallacanestro Trieste 2004 non è legata alla Pallacanestro Trieste che giocò in Serie A dal 1975/76 al 2003/04 e a sua volta non è collegata alla Ginnastica Triestina che vinse anche tre scudetti (1930, 1932 e 1934). Sul piano tecnico questa è la sesta partita di sempre tra questa Trieste e Milano: i precedenti risalgono alle gare disputate nelle ultime tre stagioni e vinte tutte dall’Olimpia, 77-73 al Pala Rubini (19 punti di Curtis Jerrells) e 93-88 a Milano con 21 punti di Amedeo Della Valle nel 2018/19, 88-73 al Palalido nel 2019/20 con 22 punti di Michael Roll, 15 di Sergio Rodriguez e 13 di Luis Scola, 85-67 a Trieste con 20 punti di Scola; infine sempre a Trieste quest’anno 87-65 con 18 punti e 14 rimbalzi di Zach LeDay. Considerando il club che ha preceduto quello attuale, tra il 1975 e il 2004, l’Olimpia ha affrontato Trieste 47 volte con un bilancio di 36 vinte e 12 perse. A Trieste il record è 12-11, a Milano è 23-1 per l’Olimpia. Il bilancio comprende i quarti di finale del 1991 (2-1 per Milano, allenata da Mike D’Antoni) e la semifinale di Coppa Korac del 1994 che si risolse con una vittoria per parte ma la qualificazione di Trieste per la finale.

LA TRIESTE CONNECTION Daniele Cavaliero, triestino, ha giocato a Milano due anni, nelle stagioni 2004/05 e 2005/06 per un totale di 47 presenze in campo e 150 punti. Juan Fernandez, argentino di passaporto italiano, venne portato in Italia proprio dall’Olimpia nella stagione 2011/12 ma non ha mai giocato per l’Olimpia in una gara ufficiale. Il legame tra Trieste e Milano resta indissolubile e comprende Cesare Rubini, Romeo Romanutti, Gianfranco Pieri, Renzo Vecchiato, Giulio Iellini e Sandro De Pol tra gli altri.

LEZIONE DI STORIA – Da quando la Serie A non è più a girone unico, dopo 16 gare disputate, solo un’altra volta l’Olimpia ha avuto un bilancio di 15-1. E’ successo nella stagione 1985-86 (Coach Dan Peterson, stranieri Russ Schoene e Cedric Henderson). Sei volte inclusa questa è stata prima in classifica da sola, altre cinque volte è stata prima in coabitazione con altre squadre. La formazione del 1985/86 arrivò con una sconfitta alla sua 23° gara inclusa.

NOTEGigi Datome con il 58.0% è primo in Italia nel tiro da tre. Con il 53.2%, Sergio Rodriguez è quarto assoluto ed è anche terzo nella classifica degli assist con 6.2 di media, ma il dato diventa il migliore del campionato, 11.9, se parametrato sui 40 minuti in campo. Michael Roll invece è quinto nel tiro da tre con il 49.3%. Kyle Hines è primo nel plus/minus medio con +14.9 per partita. Shavon Shields è andato in doppia cifra in tutte le partite giocate finora nel campionato italiano con un minimo di 11 punti segnati a Varese e contro Sassari ed un massimo di 24 segnati contro Trento. La striscia è arrivata a quota 14, anche se la gara con Roma è stata cancellata a causa del ritiro del club, e rappresenta il suo nuovo primato personale. Shields è anche primo nel tiro da due con il 67.9%. Andrea Cinciarini è a otto assist dal secondo posto di sempre in Serie A nella storia dell’Olimpia e gioca la sua partita numero 450 in Serie A. A Treviso, Zach LeDay ha fatto 9/9 dal campo, stabilendo il suo nuovo primato per il maggior numero di canestro segnati in una gara senza commettere errori. E’ stata anche la decima volta in cui non ha commesso errori dalla lunetta. La sua striscia ha raggiunto i 19 tiri liberi a segno consecutivamente. LeDay è andato in doppia cifra in 15 gare su 16 valide. LeDay è secondo in Serie A nella valutazione media con 22.2 dietro Miro Bilan di Sassari ma, per minuto giocato, il suo dato è il migliore. LeDay, infatti, ha 39.0 di valutazione ogni 40 minuti in campo.

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