Giorgio Papetti, ex giocatore dell’Olimpia, ha scritto queste righe su Angelo Cattaneo, fisioterapista storico della squadra, che ci ha lasciato nei giorni scorsi: “Ho avuto il “dottur” come massaggiatore per tre anni al Simmmenthal ed essendo stato per una ventina di anni suo medico di famiglia, posso aggiungere qualche notizia su di lui. E’  stato prima un discreto ginnnasta alla Pro Patria di Milano poi ha perso cinque anni di vita e una ventina di chilogrammi, combattendo nella campagna d’Africa e da prigioniero di guerra degli Inglesi. Era mollto goloso di gelati, infatti, tornato in patria si era ripromesso di mangiarne almeno uno al giorno per tutti i giorni che gli restavano da vivere, per recuperare le privazioni subite in Africa e la tanta sabbia che aveva dovuto mangiare. Sono sicuro che che ha mantenuto  questo impegno almeno fino a quando è rimasto mio paziente. Era forse il suo unico “vizio”.   Lavorava alla ATM nel reparto manutenzione delle vetture, credo fosse elettricista ma non mi ricordo abbia mai perso un allenamento od una partita  sia in casa che in trasferta, sia di campionato che di coppa. Tutti noi pensavamo che non si ammazzasse di lavoro all’ATM perchè non si presentava mai stanco o trafelato. Subentrato al “Basset” è stato il massaggiatore dell’Olimpia per una ventina di anni, e negli anni sessanta anche della Nazionale Italiana ai tempi di Paratore. Era di carattere bonario, non alzava mai la voce e non usciva mai dalle righe, però noi “panchinari” lo sentivamo borbottare in milanese, quando la partita non prendeva una bella piega.

Era l’unico dello spogliatoio, insieme a Riminucci e Gamba, che dava del tu a Rubini. Essendo un grande intenditore di lirica mal sopportava la musica che alcuni giocatori imponevano sul pullman durante le trasferte. Soffriva il solletico e talvolta per scherzo era la vittima di noi giocatori. Ma quando espugnavamo qualche campo bollente, andando negli spogliatoi noi giocatori lo proteggevamo perché aveva le mani occupate dalla valigetta e dagli asciugamani.   Avevamo entrambi la 500 Fiat e lui era orgoglioso: riusciva con un suo espediente ad ascoltare la radiolina mentre guidava, perché aveva schermato le interferenze del motore. Una persona a modo, un bravo massaggiatore e il più grande goloso di gelati che abbia conosciuto.
Se non andrà  direttamente in paradiso sarà perchè  dovra sostare qualche tempo tra i golosi

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