Hall of Fame 18: Arthur Kenney

Arthur Kenney era noto come il grande rosso. Tutti lo chiamavano semplicemente Arturo e diventò negli anni 70 simbolo dello spirito guerriero del club contribuendo alla conquista di uno scudetto (tre spareggi consecutivi contro Varese), una Coppa Italia, due Coppe delle Coppe. Più una semifinale di Coppa dei Campioni. Kenney era un'ala forte fisica che Read More »

Hall of Fame 17: Vittorio Ferracini

280 presenze e 2746 punti segnati. Quasi dieci di media per un giocatore, Vittorio Ferracini, Toio per tutti, pordenonese di nascita ma milanese di scuola cestistica, mai noto per le sue qualità realizzative. Ferracini è sempre stato un giocatore di squadra, duro, bravo a portare blocchi, aiutare i compagni, farsi sentire a rimbalzo e in Read More »

Hall of Fame 16: Franco Casalini

Aveva 19 anni quando Franco Casalini cominciò ad allenare. Lo fece alla Social Osa, uno dei club minori di Milano, ma abbastanza bene da conquistarsi la chiamata del Simmenthal. Casalini diventò in breve una specie di piccolo mago del settore giovanile vincendo quattro scudetti e allevando una generazione di giocatori di marchio Olimpia portati successivamente Read More »

Hall of Fame 15: Renzo Bariviera

Renzo Bariviera è veneto ma è un vero prodotto dell'Olimpia Milano dove arrivò giovanissimo, scrisse pagine di storia indelebili, se ne andò in giro per il mondo durante gli anni meno brillanti del club salvo tornare, chiamato da Dan Peterson, e vincere ancora. Come ha sempre fatto in carriera. Bariviera ha vinto 14 trofei, ma Read More »

Hall of Fame 14: Pino Brumatti

Pino Brumatti fu scoperto a Gorizia da Sandro Gamba. Il giovane bomber, che avrebbe sviluppato un memorabile palleggio, arresto e tiro, era emozionato, giocò male, convincendo il superscout dell'Olimpia solo quando questi si presentò in incognito. Gamba sostiene che Brumatti gli sia costato un Rolex in allenamento, quello che scaraventò via, indispettito. Ma con il Read More »

Hall of Fame 13: Skip Thoren

Erano decisamente altri tempi. Duane Thoren, detto Skip, arrivò a Milano nell'estate del 1965, vinse scudetto e Coppa dei Campioni, era l'americano del Simmenthal in un'era in cui ne era consentito uno solo per formazione e poi ne arrivava un altro ma solo per la Coppa. Con Thoren giocava addirittura Bill Bradley. Quest'ultimo aveva portato Read More »

Hall of Fame 12: Giulio Iellini

Giulio Iellini, triestino come tanti campioni dell'era Simmenthal, è nato nel 1947 ma ha fatto in tempo a giocare e vincere la Coppa dei Campioni del 1966, giovanissimo cambio di Gianfranco Pieri. Iellini era un playmaker non proprio purissimo, grande artista dell'arresto e tiro, atteggiamento qualche volta ribelle e look vagamente hippy, barba e capelli Read More »

Hall of Fame 11: Massimo Masini

Massimo Masini è stato uno dei più grandi centri italiani, un giocatore più elegante che ruvido, non il classico muscolare d'area ma un giocatore di classe, buona mano, bello anche da vedere. Cresciuto a Montecatini, arrivò a Milano nel 1963 quando aveva solo 18 anni, si ritagliò subito una fetta di spazio e nel 1966 Read More »

Hall of Fame 10: Nane Vianello

Nato nel 1938 a Venezia, ala piccola di 1.90, dicono Vianello fosse uno dei primi giocatori italiani a giocare anni avanti i propri tempi. Esterno atletico e grande realizzatore cominciò a giocare nella Reyer Venezia, la squadra della sua città con la quale debuttò in serie A, poi venne ceduto a Varese dove vinse il Read More »