Un’esperienza tragica quella di gara 3, partita che l’Olimpia non ha mai cominciato, in cui è stata sopraffatta da una Reyer entrata in campo con la faccia giusta, aggressiva in difesa, lucida in attacco, spietata nel giocare sulle linee di passaggio. L’Olimpia non ha risposto. Per tutta la gara è stata attesa, quasi implorata, una reazione vigorosa ma non è arrivata. Differenza di reattività ed energia enormi hanno generato poi anche il gap di precisione, lucidità nel colpire da fuori o nel leggere meglio i passaggi decisivi. Dopo un pessimo primo tempo, meno 17, ci si aspettava una ripresa dura ma il vantaggio di Venezia è sceso fino a 13 punti e solo per un attimo nel terzo periodo. Quando è successo di nuovo nel quarto, la partita di fatto era chiusa. Punteggio finale 73-62. Serie sul 2-1 Venezia, gara 4 mercoledì sempre in trasferta.
IL PRIMO TEMPO – L’inizio è indicativo. Venezia segna in tutti i primi tre possessi e prende subito cinque punti di vantaggio sul 7-2. L’Olimpia ha un paio di buoni passaggi difensivi ma non concretizza in attacco e quando Green segna ancora in transizione con un lungo jumper il punteggio si allarga, diventa 12-4, e forza Coach Repesa al time-out. Al rientro ci sono due palle perse banali che permettono alla Reyer di segnare due volte in solituadine. Sul 18-4, arriva la reazione di McLean: prima strappa un rimbalzo d’attacco e completa un gioco da tre punti, poi segna ancora dentro l’area dopo un tiro libero di Krubally e accorcia a meno 10 sul 19-9. L’Olimpia incassa una tripla dall’angolo di Viggiano e un rimbalzo d’attacco di Krubally che gioca centro come McLean nei due quintetti bassi voluti dagli allenatori. Il finale è di McLean che trasforma in due punti anche un libero sbagliato da Jenkins. Ma alla fine del primo quarto (in cui Jamel segna nove dei 14 punti di Milano), Venezia è avanti 24-14. Il secondo quarto comincia con un canestro acrobatico di Lafayette, ma prosegue con un 7-0 Venezia che comprende cinque punti di fila di Melvin Ejim e infine la rubata di Tonut che schiaccia e spinge Repesa al nuovo time-out. La prima tripla della gara la firma Kalnietis, ma è solo episodica. La Reyer con il classico tiro frontale dalla media di Ortner scava un vantaggio abnorme, 19 punti, sul 40-21. Macvan con la tripla e subito dopo un jumper frontale firma un personale 5-0 che convince Coach De Raffaele al time-out sul più 14 Venezia. La risposta è forte, Jeremy Pargo entra nella serie, segna due jumper e porta la Reyer avanti di 20, la seconda grazie ad una palla rubata e lay-up incorporato di Bramos. L’Olimpia è solo McLean: il suo gioco da tre punti oltre che chiudere un primo tempo da 12 punti, permette all’Olimpia di andare all’intervallo sotto di 17, 48-31.
IL SECONDO TEMPO – McLean si presenta con un canestro di forza a rimbalzo, poi Simon segna cinque punti consecutivi e offre segnali di reazione. In tre minuti lo scarto scende a 13 punti. Ma Mike Green è in cattedra, Bramos segna una tripla allo scadere dei 24″ da lontanissimo e riapre 19 punti di vantaggio per la Reyer con un parziale interrotto dalla seconda tripla della gara di Simon, che tuttavia gioca con tre falli a carico. Quando Jeremy Pargo da fermo segna da tre da otto metri il vantaggio scollina oltre i venti punti, 65-44, ed è con quello che si chiude il terzo periodo. Il quarto periodo a conti fatti è il migliore: l’Olimpia per qualche possesso riesce a difendere meglio e in attacco produce qualcosa riproponendosi a meno 13 con sette minuti da giocare. Ci sarebbero numerose opportunità almeno di minacciare da lontano la Reyer ma senza continuità al tiro è impossibile. Finisce 73-62.