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Le foto in fondo sono state gentilmente concesse da Arturas Gudaitis
Il centro dell’Olimpia Arturas Gudaitis è nato in una famiglia di sportivi, ma il loro sport non era quello che potremmo pensare. Il padre e il nonno sono stati lottatori e il loro desiderio era che Arturas seguisse le loro orme. Ma in un paese in cui il basket è una religione, soprattutto all’inizio di questo secolo, in cui sia lo Zalgiris Kaunas che la squadra nazionale lituana hanno ottenuto risultati importanti, il più piccolo dei Gudaitis ha scelto lo sport più popolare, ha scelto il basket.
“Da bambino andavo a vedere mio padre quando si allenava – ricorda Gudaitis – Non ricordo di averlo visto combattere in nessun incontro reale. Mi sarebbe piaciuto diventare un lottatore, ma crescendo mi sono avvicinato al basket e la mia passione è aumentata di giorno in giorno, più quella per il basket che quella per il wrestling”.
Gudaitis ha ereditato dai geni della famiglia la sua grande taglia, la forza fisica e le abitudini di un guerriero. “Ho avuto la taglia da mio padre, sicuramente – dice -, ma anche il carattere duro. Quando ero un bambino, lui era duro con me, ma in senso buono, voleva farmi crescere come uomo, come un vero guerriero. Sia mio padre che mio nonno sono uomini forti. Erano lottatori, categoria pesi massimi. Geneticamente siamo tutti grandi e forti”.
Gudaitis si è costruito una reputazione come uomo d’area, stoppate e rimbalzi, e pensa che le sue origini di lottatore lo abbiano aiutato. “Ci sono somiglianze tra i due sport. Devi resistere, opporti ad avversari con il tuo stesso corpo, che combattono contro di te per un rimbalzo, per prendere posizione. Vai contro persone di 110 o 120 chili che vengono contro di te per un tagliafuori. Devi opporti, lottare. In altre parole, devi essere un guerriero”.
La carriera di lottatori in casa Gudaitis è cominciata durante l’epoca dell’Unione Sovietica ed è proseguita fino all’indipendenza lituana. “Mio nonno Jonas – racconta Arturas – faceva lotta grecoromana in Unione Sovietica. Era un lottatore molto forte, ma restò a vivere in Lituania, nella mia città, Klaipeda, perché era un grande patriota. Non so molto di lui perché lui non è un tipo cui piaccia parlare troppo, ma le persone che lo conoscono mi hanno raccontato delle sue vittorie e della reputazione, del rispetto, che si era guadagnato in Unione Sovietica. Mio padre ha seguito i suoi passi ed è stato più facile per lui perché i tempi erano diversi. Con l’indipendenza della Lituania, non ha dovuto combattere in un paese così grande come l’URSS contro tanti avversari, e così ha vinto molti campionati nazionali in Lituania. Neanche lui parla troppo della sua carriera sportiva. Come mio nonno, sono le persone intorno a loro che mi hanno raccontato delle loro imprese”.
Il più giovane dei Gudaitis è nato nel 1993, subito dopo l’indipendenza della Lituania. Sono stati anni complicati che gli hanno consentito di vedere molto poco Arturas senior, che ha dovuto praticare il suo sport e svolgere altri lavori per sostenere la sua famiglia. “È stato un periodo complcato in Lituania e i lottatori non erano ben pagati”, afferma Gudaitis. “Per mantenere la sua famiglia, usciva di casa la mattina presto e tornava a tarda notte dopo una lunga giornata di lavoro. Era un tassista e intanto si dedicava al suo sport. Non ho potuto vederlo tanto, ma ha fatto del suo meglio per crescermi”. Ma Arturas sr si è assicurato che Arturas jr apprendesse i valori necessari per diventare un atleta di alto livello. “Mi ha insegnato come essere uno sportivo e un uomo, perché essere un buon sportivo non riguarda solo le tue prestazioni – dice – Devi rispettare le persone della tua stessa squadra, e gli allenatori che ti aiutano a essere migliore. Ciò significa molto per me. Sono sempre duro con me stesso perché non voglio mai deludere le persone che si fidano di me. Questa è la lezione principale che ho appreso da loro, a partire da quando ero bambino, e questo mi ha aiutato a creare la mia mentalità. Il wrestling è uno sport individuale, ma mio nonno Jonas e mio padre Arturas avevano lo stesso attorno tante persone che li aiutavano a raggiungere il livello più alto. Quella era la loro squadra”.
Gudaitis ha debuttato in EuroLeague con lo Zalgiris nel 2013 quando aveva 20 anni ed è rimasto lì per due stagioni. È tornato alla competizione con Milano nel 2017 e si è affermato come buon realizzatore, rimbalzista e stoppatore di alto livello. La scorsa stagione, che non era riuscito a finire a causa dell’infortunio al ginocchio, era stato il terzo giocatore di tutta l’EuroLeague con 18.7 nella valutazione. Era anche stato terzo nei rimbalzi, con 7.1 per partita, e sesto nelle stoppate.
Ovviamente ora, i due grandi Gudaitis stanno seguendo il Gudaitis più giovane, nonostante sia lontano da casa a Milano, la prima squadra in cui abbia giocato fuori dalla Lituania. “Apprezzano la mia carriera – raccontano -. Da quando sono diventato un giocatore di alto livello guardano molte più partite e sono diventati grandi tifosi di basket. Mio padre viene spesso a Milano, mio nonno no perché è anziano”.