L’Olimpia ha provato a rientrare tre-quattro volte, non si è arresa ma non era nelle condizioni fisiche e atletiche per giocare 40 minuti importanti contro una squadra veloce, atletica, in forma e con il fattore campo a favore come Sassari. Il rammarico in questa Supercoppa mai vinta è che l?EA7 non sia riuscita a reggere l’urto nel primo quarto devastante di Sassari. Schizzata a più 21 è diventata lunghissima la strada da percorrere per rimontare. L’Olimpia l’ha percorsa quasi tutta, prima nel secondo quarto con un parziale di 19-1 poi due volte arrivando al tiro del pareggio e nel quarto periodo ritrovandosi a meno uno (tripla di un MarShon Brooks sontuoso). Ma il dispendio di energie è stato eccessivo ed è bastato alzare il piede dall’acceleratore un attimo per precipitare di nuovo sotto. Peccato anche per i tanti falli tecnici (quattro) più due antisportivi. In certi momenti hanno avuto un peso e Sassari di sicuro ha capitalizzato bene dalla lunetta. 96-88 il finale.
IL PRIMO TEMPO – Kleiza segna il primo canestro e Brooks mette due liberi ma l’inizio è fatto soprattutto di palle perse e rimbalzi d’attacco con cui Sassari costruisce il primo vantaggio subito consistente. Il Banco di Sardegna gioca un primo quarto tutto ritmo, velocità, alte percentuale, è aggressiva in difesa e commette lo stesso meno falli. Sale addirittura a più 16, sul 26-10, e chiude avanti 29-14. Sassari sfrutta un antisportivo lontano dalla palla di Kleiza e un tecnico a Coach Banchi per allungare ulteriormente e scollinare a quota 21 punti di vantaggio sul 35-14. Qui l’Olimpia prova a reagire eseguendo meglio in attacco prima con Hackett e poi con Brooks ancora. Coach Sacchetti chiama time-out ma l’Olimpia, assistita anche dalla zona e da una migliore copertura dei rimbalzi, prosegue. Brooks segna due volte, Kleiza da tre, Gentile con un gioco da quattro punto e un assist per Gigli. Arriva un parziale di 19-1 che la riporta a meno tre. A rompere il break è una schiacciata di Shane Lawal. Poi Sassari accumula viaggi in lunetta, ad Hackett viene fischiato un antisportivo che doveva essere un tecnica a Edgar Sosa. Logan brucia la retina allo scadere e chiude il primo tempo sul 50-40.
IL SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con un tiro libero per Sassari per un tecnico fischiato a Gentile all’intervallo, poi ne prende uno anche Samuels dopo una stoppata a su Lawal. Sembra che ogni qualvolta si avvicini l’Olimpia venga ricacciata indietro dai tiri liberi. Succede anche sul 51-46 (triple di Ragland e Kleiza), poi segna ancora Ragland da tre ma Brooks sbaglia la tripla del pareggio a quota 58. Sassari va due volte in contropiede ed è 62-55 a 4’23” dalla fine del terzo. La risposta riconduce ancora a meno tre e palla in mano ma il ricongiumento non arriva. Dyson segna in contropiede, Todic spara una tripla, Sassari si allontana ancora prima che Ragland costruisca quattro tiri liberi di fila, chiuda un terzo periodo da 16 punti e riporti l’Olimpia a meno 4, sul 72-68. Brooks segna da tre il meno uno ma Sassari risponde con un 9-0 e torna 81-71 quando arriva anche il quinto fallo (un falletto in realtà) di Gentile in attacco. David Logan produce il meno 12 in contropiede, poi segna Melli da tre e Samuels completa un gioco da tre punti che riporta Milano a meno sei. Ma quattro tiri liberi di fila, di Todic e Dyson, ripristinano i 10 punti di distacco.