La penultima trasferta della regular season chiude la seconda settimana di carico. ” Ce ne servirà almeno un’altra”, dice il preparatore atletico Giustino Danesi. L’Olimpia ha lavorato forte prima di Capo d’Orlando forse pagandolo nel finale di gara e ha lavorato forte in questa settimana che ha compreso la seduta di Interello, frequenti visite alla palestra del Lido e ovviamente la solita razione di basket. Ha lavorato a parte Andrea Cinciarini, infortunato al piede e in fase di recupero prudente, e ovviamente ha fatto solo lo spettatore Alessandro Gentile, con la mano destra ingessata. L’ultimo allenamento milanese è stato fatto in Secondaria nella mattina di sabato. Alle 12.45 la partenza da Piazzale Lotto.

Lo sciopero dei controllori di volo tiene in apprensione lo staff ma termina per le ore 14 e il volo per Brindisi delle 14.40, come quasi tutti per la verità, è “salvo”. E’ anche tutto esaurito il che crea i soliti inconvenienti per i lunghi, costretti in postazioni sempre punitive per le loro gambe. Ci sono tre “Under” aggregati: Simone Vecerina e Miguel Pena erano stati con l’Olimpia anche a Capo d’Orlando. Si è aggiunto Ruben Calò. Il volo dura circa 80 minuti e l’arrivo a Brindisi è puntuale. Alle 17.20 la squadra sbarca al Masseria Caselli, un relais a circa 15 chilometri da Brindisi, nel mezzo della campagna pugliese, ma con il mare non tanto lontano di sfondo. La frazione si chiama Specchiolla ma di questi tempi è abbastanza deserta.

La preparazione della gara entra nel vivo alle 19.45. Dopo un paio di ore di relax è indetta la riunione tecnica in una camera al primo piano del resort. La partita con Brindisi è delicata: per difendere il primo posto servono tre vittorie in quattro gare, lo dice la matematica e anche la logica guardando al calendario dell’unica formazione che potrebbe scavalcare l’Olimpia, che è Reggio Emilia. Brindisi inoltre è in striscia perdente ma ha ancora chance di playoffs. In ogni caso ha bisogno di una vittoria in questo turno e ha abbastanza talento da poter impensierire chiunque. Piero Bucchi, vecchio amico dell’Olimpia, manderà in campo una squadra preparata nel catino del Pala Pentassuglia, il palasport intitolato al grande allenatore brindisino che morì prematuramente in seguito ad un incidente stradale ed ebbe grandi annate anche a Rieti principalmente, Napoli, nella stessa Varese. Brindisi è una città che respira basket, che ha recepito la cultura sportiva americana, ha avuto una storia ondulante ma comunque con grandi momenti e grandi giocatori. Il più amato di tutti è stato il bomber Claudio Malagoli, ma ci sono stati anche ottimi giocatori locali come i playmaker Cordella e Fischetto. O americani eccezionali come Otis Howard o in tempi molto più vicini ovviamente Jerome Dyson.

Rispetto alla gara di Capo d’Orlando la seconda trasferta al Sud battezza il rientro di Oliver Lafayette: in Sicilia, la presenza di un solo playmaker aveva lasciato la squadra senza carburante e senza idee nel finale. Ovviamente l’assenza di due italiani riduce la panchina, la rotazione e costringe il Coach a scoprirsi in qualche modo. La settimana è stata ancora una settimana di carico ma un po’ meno di quella precedente contrassegnata da otto allenamenti prima della partita di Capo d’Orlando contro i sei di questa, un solo doppio e una seduta totalmente atletica a Interello. E’ Massimo Cancellieri a gestire la riunione tecnica. Dura circa 15 minuti.

La cena prevede un primo al ragù di pesce, cernia, pescespada o calamari di secondo, il solito vasto assortimento di verdure crude e cotte, macedonia e crostata. Poi c’è Milan-Juventus per gli interessati.

 

 

 

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