E’ in libreria in questi giorni (Edizioni Limina) “Scarpette Rosse – La storia dell’Olimpia Milano, signora del basket”. L’ha scritto Werther Pedrazzi, giornalista tra i più apprezzati e da anni illustre penna del “Corriere della Sera”. Qui vi proponiamo in sintesi uno dei racconti più avvincenti, il famosissimo corpo a corpo tra Dino Meneghin allora a Varese e Arturo Kenney.

“... Alla radice di tutto. Corpi intrecciati. Furibondi.
All’apparenza feroci. Ferocia e lealtà. Assoluto rispetto…

… Tra Meneghin e Kenney, dunque, in quel Simmenthal-Ignis fine di marzo al Palalido, fu guerra totale, ogni pallone era sangue da versare e da sputare….
All’ennesimo ruvido rimbalzo, scintille al Palalido, i due si trascinano a terra. L’uno vorrebbe spezzare l’altro, le braccia si agitano furiosamente, non si riesce a separarli. Ma.. Entrambi erano dotati di bicipiti grossi e pesanti come magli.. Se solo avessero voluto, da distanza ravvicinata, avrebbero l’un l’altro potuto sfigurarsi. Non partì nemmeno un colpo al volto. Semplicemente non riuscivano a separarli. Il senso? L’uno stava dimostrando all’altro che non gli avrebbe permesso di rialzarsi per primo. Dino stava dicendo ad Art, e viceversa, che non poteva permettersi di giocare così, usando la forza, non contro di lui. Stavano semplicemente affermando due concetti: orgoglio e lealtà. Oltre al rispetto….
Irriducibili guerrieri. Simboli di uno spirito indomito, lo stesso che animava l’Olimpia.

Uno stava per andarsene, e l’altro tra pochi anni sarebbe arrivato.
Non lo sapevano, ma in quel 26 marzo del 1972 si erano già scambiati il testimone: Arturo lo aveva passato a Dino…”

 

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

Condividi l’articolo con i tuoi amici e supporta la squadra

URL Copied to clipboard! icon-share